La Giunta comunale, riunitasi mercoledì a Ca’ Farsetti, ha approvato la delibera che sancisce la partecipazione del Comune di Venezia al progetto europeo SLIDES, finanziato nell’ambito del programma comunitario Interreg Italia-Croazia
“Il progetto SLIDES – commenta l’assessore al Turismo Paola Mar – mira a sviluppare politiche innovative per migliorare la gestione del turismo, ridurre la pressione antropica sul patrimonio naturale e culturale territoriale e promuovere la sostenibilità e la competitività dell’economia locale basata sul turismo”.
Tra i partner del progetto, coordinato dall’Università di Ca’ Foscari – con un budget complessivo di oltre 2,5 milioni dei quali quasi 250mila destinati al Comune di Venezia – ci sono il Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (CISET) di Venezia, Ecipa, la società di Formazione e Servizi delle CNA del Veneto e Friuli Venezia Giulia, l’Università di Bologna, la Città di Bari, l’agenzia di Sviluppo di Ferrara SIPRO, l’Agenzia di Sviluppo della Città di Dubrovnik, l’Istituto per il Turismo di Zagabria, il Comitato per il turismo di Šibenik e l’Istituto per l’educazione sussidiaria degli adulti di Fiume, Craft College.
“Attraverso il progetto, – continua l’assessore – il Comune di Venezia intende sviluppare strategie e strumenti di supporto decisionale in grado di migliorare il monitoraggio e la gestione dei flussi turistici, analizzare dinamiche e comportamenti legati alla mobilità dei flussi e rendere più efficaci le politiche di governance del turismo e di promozione dello sviluppo economico locale. Infine, sarà nostra cura identificare e promuovere itinerari turistici alternativi per la valorizzazione delle attività artigianali e dei prodotti locali al fine di decongestionare i luoghi a maggiore intensità turistica e allo stesso tempo rivitalizzare l’ambiente urbano e l’economia locale, preservare i mestieri tradizionali e creare nuove opportunità di lavoro. Anche attraverso la partecipazione a questi progetti dimostriamo di voler affrontare la tematica e di volerlo fare confrontandoci con quelle realtà che possono condividere con noi le loro best practice”.