L’obiettivo è ridurre del 12 per cento entro il 2022 i prelievi d’acqua a fini irrigui nelle campagne venete coniugando la salvaguardia degli ecosistemi dei corsi d’acqua con le esigenze di una produzione agricola di qualità. Questo il compito che la Regione Veneto, su proposta dell’assessore all’agricoltura e alla bonifica Giuseppe Pan, ha affidato al tavolo tecnico costituito dai responsabili delle Direzioni regionali Difesa Suolo, Geni civili e Servizi forestali e Agroambiente, delle Commissioni Via, nonché dal direttore dell’Associazione dei Consorzi di Bonifica.
Il gruppo di lavoro, che si avvarrà della collaborazione dei Dipartimenti di Ingegneria civile e di Agronomia dell’Università di Padova per le attività di studio, dovrà approfondire e proporre interventi per ridurre i prelievi a scopo irriguo dei Consorzi di bonifica, in particolare dai grandi corsi d’acqua, e dovrà programmare al meglio l’uso della risorsa acqua nei 17 sottoschemi in cui si articola la rete irrigua veneta, formata da canali e scoli, che attinge dai principali fiumi.
“Gestire la risorsa idrica secondo criteri di efficienza, quando è scarsa, è sempre più difficile – spiega l’assessore Pan – tenuto conto della complessità di coniugare gli usi civili, legati all’approvvigionamento idropotabile e all’allontanamento dei reflui di scarico dei depuratori, con i fabbisogni dell’agricoltura, dell’industria, della produzione di energia idroelettrica, nonché con la tutela degli ecosistemi acquatici. Le diverse strutture regionali impegnate in materia di tutela della risorsa idrica sono state investite del compito di individuare le soluzioni possibili, soprattutto per quanto attiene le grandi derivazioni irrigue esercitate dai Consorzi di bonifica, con l’obiettivo di arrivare ad una riduzione delle portate derivate non inferiore al 12%. Ci siamo prefissi di riuscire, entro 3 anni, a definire un quadro di programmazione dell’irrigazione nel territorio regionale. Il gruppo di lavoro dovrà individuare, con attente analisi degli effetti delle derivazioni irrigue nel territorio, la riduzione delle portate derivabili, senza creare conseguenze negative sugli ecosistemi acquatici e sull’agricoltura di qualità”.
A tal fine, la Giunta veneta ha prorogato per altri tre anni le autorizzazioni ai Consorzi di bonifica per le derivazioni ad uso irriguo in forma collettiva, dando così tempo sino al 2022 per la redazione del quadro programmatorio regionale dell’irrigazione. Intanto, in via sperimentale, i Consorzi sono invitati a ridurre del 12 per cento le principali derivazioni dai corsi d’acqua già autorizzate.