“Intendo ringraziare i tanti sindaci e consiglieri comunali neoeletti che nonostante le maggiori responsabilità e a fronte di bilanci sempre più esigui, di una burocrazia che attanaglia gli uffici e di indennità al limite del ridicolo, hanno deciso lo stesso di mettersi a disposizione delle proprie comunità per senso del dovere. Ha perfettamente ragione la Presidente dell’Anci, i sindaci e gli amministratori locali sono lasciati soli “al fronte”, aggiungerei senza munizioni e con pochi mezzi a disposizione.” così commenta il Vice Presidente Massimo Giorgetti in merito alla diatriba tra il sottosegretario Mattia Fantinati e la Presidente dell’Anci Veneto Maria Rosa Pavanello.”
“Chi fa l’amministratore locale oggi – continua il Vice Presidente Giorgetti – è a tutti gli effetti un volontario della politica: lo fa esclusivamente perché ama il proprio territorio, crede ancora nella pubblica amministrazione e vuole risolvere i problemi che ci sono, talvolta rimettendoci anche di tasca propria, per non parlare della Provincia. In questi anni i governi che si sono succeduti invece di venire incontro alle esigenze dei comuni e delle provicine, hanno pensato bene di declassarli, di aumentare la burocrazia, di tagliare i fondi a disposizione e di bloccare le assunzioni per anni.”
“Ho trovato offensiva e di cattivo gusto l’uscita di Mattia Fantinati del Movimento Cinque Stelle – conclude il Vice Presidente Giorgetti– che da sottosegretario alla Pubblica amministrazione invece di sostenere e lodare il lavoro dei tanti amministratori impegnati sul territorio, ha pensato bene di offenderli dicendo loro che devono lavorare solo per la gloria. Questa è la dimostrazione lampante che chi viene catapultato a Roma alla Camera dei Deputati senza aver trascorso neanche un minuto nelle amministrazioni locali, non si rende conto di quanto sia difficile e complicato amministrare. A Fantinati che nella scorsa legislatura aveva parecchie assenze alla Camera dei deputati (circa il 30%) e in questa è quasi sempre in missione (circa l’86%) consiglierei di fare qualche giornata con i nostri sindaci che lavorano 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, così capirebbe non solo la loro frustrazione, ma anche cosa significa lavorare per la propria comunità.”