Venezia, 4 novembre 2020
“Vi appello in questo modo immaginandovi uniti in questo ennesimo momento di incertezza e difficoltà in cui la pandemia continua a lasciarci, privati delle nostre sicurezze, delle più belle relazioni di affetto e di empatia che un abbraccio, una stretta di mano, un gesto affettuoso suscitano. Una situazione che fatichiamo a comprendere e che lascerà certamente nelle nostre vite lacune, dolore e disorientamento”.
Così inizia la lettera-messaggio che l’Assessore regionale all’Istruzione l’Assessore Elena Donazzan ha inviato oggi al mondo della scuola del Veneto, dai Dirigenti Scolastici al personale amministrativo, tecnico e ausiliario, ma soprattutto agli studenti in occasione della ricorrenza del 4 novembre.
“Ho scelto di mandare a Voi tutti un messaggio di vicinanza e di sostegno oggi, 4 novembre, che per l’Italia, fino a qualche decennio fa, era Festa Nazionale, festa che celebrava l’attesa unità e la Vittoria nella Prima Guerra Mondiale. – scrive Donazzan -Fu quella una guerra devastante, che colpì duramente la società di allora ed i nostri territori in special modo. Il Veneto fu teatro delle più dure ed epiche battaglie, fu protagonista delle pagine dolorose ed eroiche della storia nazionale, fu devastato nei suoi borghi e nei suoi monti e fu poi luogo di costruzione dei monumenti alla memoria”.
“Gli uomini e le donne di allora erano come noi – spiega in dettaglio l’Assessore – le loro paure, sono anche le nostre, i loro affetti sono anche i nostri, le loro speranze per una vita migliore, sono le stesse che abbiamo noi oggi. Passarono da una guerra devastante, ma seppero guardare al domani e rialzarsi. Vi invito a leggere qualche pagina di diario di guerra di qualche valoroso soldato, vi invito ad approfondire quanto successe sui nostri territori per avere la convinzione che anche dai momenti più difficili si esce e ci si può rialzare”.
La lettera si conclude con un messaggio di vicinanza e speranza a tutto il mondo della scuola veneta, che in questo 2020 ha vissuto e sta vivendo in una condizione che non ha eguali nella nostra storia recente.
“Credo però ci sia una condizione: fare il nostro dovere, farlo fino in fondo, non farsi abbattere dalle paure, ma mostrare coraggio e dignità. – conclude Elena Donazzan – Ciascuno al proprio posto e per il ruolo che ha, docente, tecnico, ausiliare, studente, politico. La scuola è il luogo dell’essere, della educazione, della formazione alla vita, anche e soprattutto alla vita di comunità”.