Premessa
L’avvio della campagna di vaccinazione anti-COVID19 rappresenta la partenza di una sfida epocale per il Servizio Sanitario che richiederà una straordinaria collaborazione di tutti gli operatori e i servizi, ognuno per il proprio ruolo e competenza.
Il primo vaccino disponibile sarà Pfizer/BioNTech. La “giornata di avvio” della campagna vaccinale unica a livello europeo, 27 dicembre 2020, vedrà somministrato un primo quantitativo di 875 dosi.
Le indicazioni ad oggi fornite potranno in ogni caso essere rimodulate in base alle direttive del Ministero della Salute e alla pianificazione e organizzazione della campagna vaccinale a livello nazionale.
Obiettivi
1. Definire un modello organizzativo standard per la gestione d ella vaccinazione che sia applicabile nei diversi contesti, anche su base modulare, mantenendo gli stessi principi.
2. Somministrare il vaccino alla popolazione target nel più breve tempo possibile, seguendo le priorità
definite dal Ministero della Salute, mantenendo garanzie di efficienza e sicurezza.
3. Assicurare che il vaccino sia stoccato e distribuito in maniera sicura.
4. Garantire la registrazione di tutti i dati relativi alle vaccinazioni eseguite.
5. Monitorare la sicurezza e l’efficacia della campagna vaccinale.
6. Organizzare la formazione degli operatori per garantire l’u niformità delle procedure e
l’intercambiabilità degli operatori presso i diversi servizi coinvolti nella vaccinazione.
7. Organizzare una campagna informativa rivolta alla popolazione.
Chi coordina le attività vaccinali?
Il coordinamento delle attività vaccinali in ciascun territorio di riferimento e nei Punti di Vaccinazione individuati (programmazione, chiamata attiva, distribuzione, somministrazione, monitoraggio e tracciamento, formazione del personale) è affidato ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione, che presentano al proprio interno le competenze, l’esperienza e la professionalità per svolgere tale attività:
- Medici di riferimento specialisti in Igiene e Sanità Pubblica per fornire consulenza relativamente a elementi di carattere tecnico scientifico, nel rispetto della buona pratica vaccinale.
- Assistenti Sanitari/Infermieri di riferimento per fornire consulenza relativamente a organizzazione delle sedute, allestimento e logistica (conservazione dei vaccini, controllo lotti, presidi medici per l’emergenza, smaltimento dei rifiuti sanitari).
Particolare attenzione sarà posta alla formazione del personale coinvolto nelle attività di vaccinazione, nel rispetto di tutte le evidenze scientifiche di volta in volta disponibili, in stretta collaborazione con gli organismi nazionali ed internazionali.
A chi sarà offerta la vaccinazione?
L’avvio della campagna vedrà coinvolto in questa prima fase:
- personale ospedaliero e territoriale del Servizio Sanitario e Socio-Sanitario Regionale;
- ospiti e operatori delle strutture socio-sanitarie territoriali.
Nella Regione del Veneto, la prima fase di immunizzazione sarà rivolta a una popolazione pari a 184.893 soggetti, di cui:
- 91.035: Personale sanitario di Aziende ed Enti del SSR e di strutture private;
- 93.858: Personale e ospiti di strutture socio-sanitarie territoriali.
Successivamente la vaccinazione verrà estesa alla popolazione generale, secondo criterio anagrafico e di rischio specifico, oltre che a specifiche categorie individuate, tra cui i lavoratori dei servizi essenziali e soggetti a rischio, inclusi gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell’infezione nella comunità.
Come si svolgerà la campagna vaccinale?
È prevista la convocazione della popolazione (chiamata attiva) mediante invito, corredato di materiale informativo, da parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione di riferimento territoriale, con indicazione dell’appuntamento presso la sede vaccinale individuata.
L’avvio della campagna di vaccinazione prevede, inoltre:
- monitoraggio dei tassi di adesione e delle stime di copertura (registrazione della vaccinazione o dell’eventuale dissenso a questa);
- attività di farmacovigilanza e sorveglianza di eventuali reazioni avverse;
- monitoraggio e valutazione della persistenza a medio e lungo termine degli anticorpi.
Gli aspetti relativi alla logistica e al processo di approvvigionamento, stoccaggio e trasporto prevedono diversi livelli di coordinamento:
- coordinamento nazionale: Ministero della Salute, Commissario per l’emergenza;
- coordinamento regionale: Regione;
- coordinamento locale: Aziende ULSS.
In base alle differenti caratteristiche dei vaccini in fase di sviluppo, il processo di distribuzione e conservazione prevede allo stato attuale due modelli organizzativi: modello freeze (per la conservazione dei vaccini a mRNA) e modello cold (catena del freddo standard).
Nella Regione del Veneto, per assicurare il funzionamento della distribuzione secondo entrambi i modelli organizzativi, sono stati predisposti e forniti di idonei dispositivi di conservazione 7 HUB locali (1 per ciascuna provincia), individuati nelle farmacie ospedaliere. Ogni HUB locale costituirà la base per la distribuzione ai punti di somministrazione, in un’azione coordinata dai Servizi Igiene e Sanità Pubblica dei Dipartimento di Prevenzione delle Aziende ULSS.
Dove si svolgeranno le vaccinazioni?
- Operatori ospedalieri e territoriali
Ogni Azienda Sanitaria attiverà i Punti di Vaccinazioni Ospedalieri e Territoriali, con il coordinamento del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione territorialmente competente.
- Operatori ed ospiti strutture socio-sanitarie territoriali
L’attività di vaccinazione per le strutture residenziali sarà garantita presso la struttura stessa da personale delle strutture residenziali socio-assistenziali, supportato da personale afferente alle Aziende ULSS di riferimento, sotto il coordinamento del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.
Per tutte le strutture non residenziali (es. centri diurni, centri sollievo per anziani, disabili, salute mentale, dipendenze, case di riposo per autosufficienti, comunità educative minori) saranno individuate, da parte delle Aziende ULSS, modalità organizzative ad hoc.
- Popolazione generale
- Centri di Vaccinazione di Popolazione (un CVP ogni 20.000-100.000): strutture (es. palazzetti dello sport, palestre, auditorium, scuole, etc.) all’interno delle quali è possibile organizzare la vaccinazione rapida e sicura di un elevato numero di persone.
In un CVP si prevede la presenza di:
- un Medico Specialista in Igiene e Sanità Pubblica esperto di vaccinazioni, responsabile del centro;
- un Assistente Sanitario esperto vaccinatore, che svolge funzioni organizzative e di coordinamento del personale vaccinatore;
- operatori sanitari vaccinatori che, sotto il coordinamento di un Medico vaccinatore responsabile, garantiscono la raccolta dell’anamnesi pre-vaccinale, la preparazione (ricostituzione) delle dosi, la somministrazione del vaccino e la registrazione del dato negli applicativi regionali, le informazioni sulla gestione degli eventuali effetti collaterali;
- eventuale personale di supporto (volontari protezione civile e/o dell’esercito) per la gestione all’esterno di grandi flussi di persone e di auto, triage al varco, flusso all’interno, prima sorveglianza post-vaccinale, primo soccorso).
Due turni di 6 ore di attività vaccinale + 2 ore dedicate alla preparazione a alla chiusura della seduta (14 ore di lavoro totali).
- area esterna: area parcheggio e zona di attesa esterna
- area interna:
- Stazione 1: triage e check-in
- Stazione 2 e 3: (2) anamnesi prevaccinale e (3) somministrazione della vaccinazione
- Stazione 4: monitoraggio post-vaccinale
- I “Punti tamponi COVID-19” e i “Drive-through tamponi COVID-19”, contestualmente al Centro di Vaccinazione di Popolazione,possono essere ri-convertiti, anche per frazioni di tempo della giornata, in punti per la vaccinazione.
Comunicazione ed informazione
Verrà organizzata una campagna informativa e comunicativa alla popolazione, con l’obiettivo di sostenere la motivazione personale per la scelta vaccinale, differenziata per target (operatore sanitario, personale dei servizi di pubblica utilità, anziani, care givers, ecc.). Andrà favorita la diffusione capillare tra il personale sanitario delle informazioni disponibili sul vaccino e sulle evidenze scientifiche attualmente disponibili, sia per una maggiore consapevolezza del personale stesso sia in considerazione dell’importante ruolo rivestito nei confronti della popolazione quale riferimento per l’autorevolezza delle informazioni scientifiche.