Sono ripresi con l’inizio dell’anno nuovo i lavori di sistemazione del ponte del Ghetto che avevano subito un’interruzione dopo che, durante la fase di smontaggio, erano state rilevate importanti fratturazioni della struttura in ghisa.
Nello specifico, l’avanzato stato di degrado e dissesto della struttura principale e dell’impalcato avevano portato la Giunta comunale nel dicembre del 2018 a finanziare con 350 mila euro i lavori di restauro e riabilitazione strutturale del ponte situato sul rio di San Girolamo nel punto in cui il campo del Ghetto Novo apre la quinta urbana verso fondamenta degli Ormesini. Una struttura realizzata nel 1865 dalle fonderie G. Neville di San Rocco, e che si caratterizza per un’armonica ed esile struttura ad arco ribassato in ghisa con parapetti a motivi floreali.
Espletate tutte le fasi di elaborazione dei progetti esecutivi e di gara nell’ottobre del 2019 l’impresa aggiudicatrice dell’intervento ha avviato le fasi di smontaggio del ponte con il conseguente trasporto in officina dove, tra la fine dell’anno e l’inizio del 2020 ogni singolo elemento è stato sottoposto ad attenti cicli di sabbiatura e di analisi radiografiche. I risultati, a causa del fermo cantieri dovuti al lockdown, sono arrivati durante la scorsa estate rilevando la riduzione della sezione resistente degli elementi portanti e la presenza di diffuse fratturazioni e microcavillature interne alla fusione di ghisa.
“Alla luce dell’esito dell’approfondimento che sanciva una effettiva impossibilità di ricomporre le lesioni mediante saldatura – commenta l’assessore alla Viabilità Renato Boraso – abbiamo quindi deciso di avviare una nuova soluzione progettuale in variante al progetto originario. Di concerto con la Soprintendenza di Venezia si è quindi scelto di affiancare una nuova struttura portante indipendente, con funzione di tutoraggio dei cosciali storici in ghisa per mezzo di ganasce in acciaio, associate ad un sistema di tiranti metallici in grado di assicurare la verifica sismica. Il progetto ha ottenuto il via libera il 9 dicembre scorso dalla Soprintendenza e la conseguente determina Dirigenziale della settimana successiva. Questo ha consentito la ripresa dei lavori lo scorso 11 gennaio comportando un aggiornamento del cronoprogramma con l’aggiunta di 120 giorni e portando la definitiva conclusione per la fine del prossimo maggio”.
“Una scelta di responsabilità – conclude il consigliere delegato alle tradizioni Giovanni Giusto – necessaria per assicurare la massima sicurezza del Ponte. Siamo spiacenti per l’allungarsi del periodo di cantiere ma, come è emerso dalle fasi di intervento, era impossibile prevedere la gravità della situazione di conservazione della struttura in ghisa se non sottoponendola a indagini di officina. Siamo ora certi che nell’arco di questi prossimi 4 mesi riusciremo a completare l’opera e a riconsegnarla nel suo massimo splendore alla cittadinanza”.
Venezia, 19 gennaio 2021