Continua l’attività di repressione del fenomeno di spaccio di droga in città da parte degli uomini della sezione per il contrasto al crimine diffuso della Squadra Mobile di Verona che, nella serata di ieri, hanno arrestato due pusher maghrebini responsabili, in concorso tra loro, del delitto di detenzione ai fini di spaccio di circa 52 grammi di cocaina.
Le indagini sono state avviate a seguito di numerose segnalazioni di cittadini residenti nella zona che lamentavano un continuo viavai di persone da un appartamento ubicato in una palazzina di via Scuderlando.
Attraverso, quindi, mirati servizi di osservazione, effettuati anche nei giorni scorsi, dal personale della Squadra Mobile è stata scoperta una vera e propria centrale di spaccio nel quartiere di Borgo Roma.
Intorno alle ore 17:30 circa di ieri, gli agenti hanno notato giungere nei pressi dell’edificio attenzionato un’autovettura con tre persone a bordo, una delle quali è scesa e si è diretta proprio in quella palazzina.
Pertanto, gli operatori hanno deciso di fare irruzione nell’appartamento monitorato non appena uno dei due uomini lì presenti ha aperto la porta, probabilmente per uscire. Si è proceduto poi alla perquisizione dell’abitazione, rinvenendo, all’interno di un mobile posto tra la cucina ed il bagno, un contenitore in plastica di colore arancione contenente n. 32 dosi di cocaina già confezionate in cellophane e termosaldate del peso di circa 0.5 gr. ciascuna, per un totale di 20 gr. circa, un involucro in cellophane trasparente di circa 29 gr. sempre di cocaina, un terzo involucro in cellophane di 3 gr. circa di cocaina ed un bilancino elettronico di precisione, con evidenti tracce di polvere di colore bianco.
Nel bagno, invece, all’interno dello specchio, sono stati trovati 7.300 euro in banconote di vario taglio. Altri 194 euro sono stati poi trovati nel portafoglio di uno dei due pusher.
Gli elementi emersi ed, in particolare, il consistente quantitativo di stupefacente rinvenuto, la sua suddivisione in numerose dosi, l’ingente somma di denaro trovata e la mancanza di un’attività lavorativa svolta dai due soggetti tale da giustificarne il possesso, confermerebbero la fiorente attività di spaccio condotta dai due soggetti e la pericolosità criminale degli stessi. L’ operazione si è conclusa così con l’arresto dei due uomini, che sono stati tradotti nel carcere di Montorio in attesa della celebrazione dell’udienza di convalida.