Tumori. Il registro del Veneto primo in Italia a ottenere la certificazione di qualità ISO 9001:2015

UN APPROFONDIMENTO SUL RAPPORTO TRA CANCRO E COVID. ZAIA, “LAVORO PREZIOSO. PER COMBATTERLO BISOGNA ANCHE CONOSCERLO”. LANZARIN, “FONDAMENTALE PER FOCALIZZARCI ANCOR DI PIU’ SULLE DONNE”

Venezia, 4 febbraio 2021

Il Veneto celebra la Giornata Mondiale contro il Cancro 2021, fissata per oggi, con un nuovo primato per il suo Registro Tumori, divenuto il primo in Italia a ottenere la certificazione di qualità Iso 9001:2015, e un primo, importante approfondimento sulla correlazione tra la malattia oncologica e il Covid-19.

Nel Veneto, i “numeri del cancro” sono prodotti dal Registro Tumori del Veneto (RTV), a cui la Azienda Zero affida la registrazione di tutte le diagnosi di tumore nella popolazione del Veneto. Un’eccellenza, tanto che lo scorso anno, il Registro Tumori regionale ha concluso un progetto unico tra le Regioni più popolose della nazione: la registrazione centralizzata dei tumori in tutti i 5.000.000 di cittadini veneti. 

Per uscire dall’autoreferenzialità dei dati prodotti, il Registro Tumori ha avviato un percorso di certificazione di tutte le procedure adottate, degli strumenti di divulgazione dei risultati (https://www.registrotumoriveneto.it/it/) e dell’aggiornamento professionale del personale (epidemiologi medici e statistici, tecnici della registrazione, personale informatico e amministrativo). Un percorso complesso e lungo di dichiarazione del “come lavoriamo”, a seguito del quale, Bureau Veritas (riconosciuto presso ACCREDIA, l’Ente nazionale per l’accreditamento) ha riconosciuto a RTV la certificazione di qualità: è la prima certificazione di qualità ISO 9001:2015 di un Registro Tumori Italiano.

Inoltre, Il mondo dell’oncologia veneta non ha trascurato di studiare il rapporto tra tumori e Covid-19: è stato recentemente pubblicato sulla rivista Nature Cancer (M. Rugge, M. Zorzi, S. Guzzinati) uno studio su infezione SARS-CoV-2 e tumori. Dalle analisi, effettuate su 84.246 veneti sottoposti a tampone per la ricerca virus (febbraio – marzo 2020) è emerso che il rischio di infezione nei pazienti oncologici è simile a quello della popolazione che non ha contratto la infezione.  Nei pazienti oncologici SARS-CoV-2-positivi è sensibilmente maggiore il rischio di complicanze (ricoveri e decessi). Questi eventi negativi sono risultati più frequenti nei pazienti con diagnosi di tumore più recente (negli ultimi due anni), ma rispetto alla popolazione generale il rischio è rimasto più elevato anche in quelli con una diagnosi più lontana nel tempo.

“E’ un grande risultato – dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – per il quale ringraziamo direttore scientifico Massimo Rugge e tutto il suo staff che ha condotto, e continuerà a condurre, un lavoro prezioso, perché raccogliere, conoscere, aggregare e valutare i numeri e le tipologie delle neoplasie che colpiscono i veneti e le venete, è fondamentale sia per programmare le azioni via via da attuare, sia per aiutare i clinici a definire cure sempre più incisive. L’RTV è un fiore all’occhiello di tutta la sanità veneta e nazionale e il lavoro sulla correlazione tra cancro e Covid ne è una dimostrazione lampante”.

Da parte sua, l’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, unendosi ai complimenti di Zaia,, sottolinea che “la certificazione ottenuta dal Registro Tumori è tanto più significativa per il momento in cui giunge. Lo sforzo del personale sanitario durante la pandemia è stato in gran parte dedicato a monitorare i numeri della infezione SARS-CoV-2; pure in questo impegno primario, non sono state trascurate le aree critiche della Sanità regionale e l’oncologia, in particolare. Questo dà la misura della solidità di struttura del sistema. È per questo che accolgo con piacere la proposta del Direttore Scientifico del Registro, che pone il prossimo obiettivo nella realizzazione di un Consorzio dei Registri Tumori del Nord-est, che con questo progetto desidera prepararsi da protagonista alla prossima realizzazione del Registro Tumori Nazionale”.

“Questo risultato – per il Professor Rugge –  è motivo di orgoglio: vediamo riconosciuta con una certificazione di standard internazionale la qualità del lavoro che svolgiamo. Il successo di questa certificazione è merito di un gruppo di lavoro eccellente, ambizioso e proiettato verso una realtà sanitaria che fa onore alla Regione del Veneto. È una notizia che vogliamo condividere con tutta la popolazione del Veneto. La trasparenza delle procedure è essenziale per promuovere la fiducia dei cittadini nei dati prodotti; la efficienza del Registro è essenziale per la gestione clinica dei tumori. Per i risultati raggiunti desidero ringraziare la Rete Oncologica Veneta, le Unità di diagnosi e cura oncologica e, non ultime le UOC di Anatomia Patologica, sulle quali pesa il maggiore responsabilità della qualità dei dati registrati”.

RTV ha recentemente concluso il lungo e complesso lavoro di definizione dell’incidenza delle neoplasie nel quinquennio 2013-2017 e per l’anno 2017.

Complessivamente sono stati diagnosticati 30.918 nuovi casi di tumore maligno (16.168 nei maschi e 14.750 nelle femmine), con una modesta (ma benvenuta) riduzione rispetto ai 31.688 registrati nel 2016. Le sedi maggiormente colpite nelle donne sono mammella, colon-retto, polmone e utero. I tumori più frequenti negli uomini sono quelli della prostata, colon-retto, polmone e vescica.

L’efficacia delle attività di prevenzione e di diagnosi precoce attuate in Veneto si evidenzia nella progressiva riduzione dei tumori del colon-retto, della prostata, del polmone nei maschi. Rimane costante il numero dei tumori della mammella. “Nel Veneto, l’adesione allo screening per il tumore della mammella è già tra le migliori della nazione, ma dobbiamo fare e faremo di più per le donne del Veneto: campagne per promozione della diagnosi precoce, facilitazione del rapido accesso alle terapie, aiuti alla ricerca”, commenta l’Assessore Lanzarin.

Conoscere i numeri del cancro in una popolazione significa guidare la prevenzione e le cure, quantificare le risorse necessarie per contrastare tale malattia, promuovere interventi di prevenzione e di diagnosi precoce (screening oncologici) e migliorare l’efficienza dell’assistenza del sistema sanitario regionale ai pazienti oncologici.