Sull’Alta Velocità Verona-Brennero, e di conseguenza anche per la tratta Verona-Pescantina, l’ultimo documento ufficiale approvato dalla giunta comunale a fine estate 2020 è l’atto integrativo del protocollo stipulato con Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) nel maggio 2013. Un’integrazione fortemente sollecitata dal Comune stesso e che per proseguire con gli step successivi necessita dell’approvazione di tutti gli altri enti coinvolti, a cominciare dalla Provincia, ma anche i comuni di Pescantina e San Pietro Incariano. Finché il documento non sarà approvato e sottoscritto da tutte le parti interessate, la situazione rimarrà nello stato attuale delle cose, ovvero in totale assenza del progetto preliminare, il cui iter è conseguente all’ok definitivo dell’atto integrativo. Ad oggi, quindi, sulla Tav Verona- Brennero, non esiste alcun progetto preliminare perché fino ad oggi non ci sono state le condizioni per permetterlo.E in mancanza di un progetto che metta nero su bianco e definisca nei dettagli il tracciato della nuova linea ferroviaria, è prematuro avviare le procedure relative ai terreni che saranno espropriati. Come spiega l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, in risposta a quanto erroneamente affermato dal sentore Pd Vincenzo D’Arienzo. “Come mai il senatore D’Arienzo non dedica la domenica alla famiglia invece che a fare comunicazioni fuorvianti? Una volta per tutte, chiarisco che il progetto preliminare tanto menzionato non esiste ancora perché le procedure per avviarne la redazione non sono ancora concluse. E mi stupisco che lui non lo sappia. L’integrazione al protocollo 2013 è stata sollecitata dal Comune di Verona che infatti l’ha approvata già l’anno scorso, ma finché tutti gli enti non lo avranno approvato per RFI non partirà il conto alla rovescia della progettazione e delle fasi successive. Quello che deve produrre RFI è proprio il progetto preliminare, oggi invece l’unico elemento di cui disponiamo è una linea rossa sul foglio.Quello che più spiace, di questo atteggiamento irresponsabile, è far credere ai cittadini cose totalmente inesatte, con il rischio di creare solo inutili timori. Proprio pochi mesi fa, l’8 settembre 2020, ho incontrato il comitato di coloro che saranno espropriati, il loro legale insieme agli uffici dell’Urbanistica per esaminare le loro istanze. Ho mostrato personalmente tutte le carte e i documenti di cui siamo in possesso, e anche il testo dell’integrazione sottoscritta, con la promessa di rivederci non appena RFI ci avesse consegnato il progetto preliminare. Speriamo che l’arrivo del commissario migliori questa inedia. Ho comunque disposto che nei prossimi giorni dagli uffici dell’Urbanistica parta un sollecito ad RFI perché alcune delle manifestazioni arrivate al bando della Variante 29 possono essere nella fascia di rispetto della linea Alta Velocità del Brennero. Il condizionale è però d’obbligo, perché fino al momento in cui non avremo un progetto preliminare protocollato non potremo avere ufficiali fasce di rispetto da considerare nella pianificazione”.