Ordigno bellico in Via città di Nimes. Definito il raggio di sicurezza e i cittadini da evacuare. Potenziato il COC

Si definiscono sempre di più i dettagli dell’intervento necessario per disinnescare l’ordigno bellico rinvenuto nei giorni scorsi in via Città di Nimes nel cantiere della Filovia, che emergono dalle riunioni coordinate dalla Prefettura. Anzitutto il raggio massimo di sicurezza da mantenere durante le operazioni degli artificieri, che le verifiche effettuate dall’Esercito in questi giorni hanno  quantificato in 500 metri e non nei 1386 come ipotizzato all’inizio. Si restringe così l’area da evacuare di quello che diventerà il ‘Bomba Day 2021’, e di conseguenza scende notevolmente il numero di cittadini direttamente interessati dalle operazioni di disinnesco. Nel raggio in questione sono mappate 3567 persone, che nei prossimi giorni riceveranno tutte le informazioni necessarie e le indicazioni sulle modalità operative nella data stabilita per il disinnesco.  Con un raggio di sicurezza ipotizzato in 1.386 metri, sarebbero stati invece circa 26 mila i cittadini interessati alle operazioni di rimozione dell’ordigno. Il nuovo perimetro, frutto delle attente valutazioni effettuate dagli artificieri dell’8° Reggimento Genio Guastatori Folgore di Legnago, incaricato dalla Prefettura per tali verifiche, consente una gestione meno problematica dell’emergenza, a cominciare dall’aspetto logistico. I due punti di raccolta che verranno organizzati per raccogliere i cittadini durante le operazioni di disinnesco, sono il palazzo della Gran Guardia e gli spazi del centro sportivo Consolini in Basso Acquar. Al momento sono stati individuati questi due luoghi, ma non è escluso se ne possa aggiungere un terzo, in cui i protocolli anticovid e il distanziamento sociale possano essere garantito al meglio. In fase di valutazione la gestione delle persone in quarantena e che quindi non possono uscire di casa. Ad oggi, nell’area circoscritta nel raggio di 500 metri sono meno di una decina. Ancora qualche giorno e si saprà anche la data del Bomba Day. Il sindaco ha chiesto di anticipare al prima possibile, compatibilmente con le procedure necessarie per mettere in sicurezza l’area e con la disponibilità dell’Esercito. Il disinnesco avverrà sicuramente di domenica, il 21 o il 28 febbraio. L’operazione di disinnesco vera e propria, per rimuovere e far brillare l’ordigno bellico, occuperà artificieri ed esercito per circa due ore. Per ciò, per garantirne lo svolgimento nella più totale sicurezza, è ipotizzabile che l’area nel perimetro da isolare debba essere evacuata per tutta la mattina, dalle 7.30 circa alle 12.30. La Protezione civile di Verona ha già potenziato la propria attività in vista dell’evento. Il Coc, Centro operativo comunale allestito in un capannone del Quadrante Europa in occasione del lockdown non ha mai smesso di essere operativo ed ora il servizio offerto ai cittadini sarà ulteriormente potenziato.  A fornire tutti gli aggiornamenti è stato il sindaco Federico Sboarina al termine dell’incontro in videoconferenza a cui hanno partecipato tutti gli enti coinvolti nella gestione dell’evento, ciascuno chiamato a risolvere le criticità di propria competenza. Insieme a lui, nel punto stampa in streaming, l’assessore alla Sicurezza e alla Protezione civile  Marco Padovani e il Comandante della Polizia locale Luigi Altamura. “La buona notizia è che il nuovo perimetro di sicurezza definito dall’esercito è al massimo di 500 metri, ben diverso da quello dai quasi 1400 ipotizzati all’inizio – ha detto il sindaco-. Ciò significa che il numero di persone che dovranno essere evacuate supera di poco le tre mila unità, una cifra che non dovrebbe creare grandi problemi. Stiamo definendo ogni particolare nel minimo dettaglio, dai punti di raccolta alle comunicazioni da inviare a ciascun cittadino. Si tratta senza dubbio di una situazione delicata che va misurata da ogni angolazione, pesa il fattore Covid e i rigidi protocolli anti contagio che dovranno essere fatti rispettare. Meno problematica la gestione delle persone in quarantena, ad oggi sono meno di dieci, troveremo facilmente una soluzione ad hoc. Ho chiesto a Prefettura ed esercito di accelerare il più possibile, programmando le operazioni di disinnesco alla prima data utile, compatibilmente con tutte le verifiche e le procedure da effettuarsi prima. Sono fiducioso che avverranno già domenica 21 febbraio o al più tardi il 28”. “Un ordigno di tali dimensioni non è facile da trovare – ha aggiunto Padovani -. Tuttavia confidiamo nella professionalità dell’esercito e nella preparazione degli uomini della Protezione civile, sempre operativi e fondamentali nelle situazioni più critiche”.  La bomba, rinvenuta nel pomeriggio del 2 febbraio durante i lavori al cantiere della Filovia, pesa 500 libbre, ossia 227 chili, è di fabbricazione inglese, risale alla Seconda Guerra Mondiale ed è dotata di una sola spoletta.