Donazzan, “Governo agisca in fretta. Non replichiamo stagione dei suicidi da crisi economica. Nessuna vita è sacrificabile e i veneti chiedono solo di poter lavorare”
Venezia, 22 febbraio 2021
“Esprimo la mia vicinanza, personale e da Assessore Regionale al Lavoro del Veneto, alla famiglia di Omar, ed in particolare al fratello che condivideva con lui anche le gravi preoccupazioni legate al proprio lavoro, in quel settore dello spettacolo e dell’intrattenimento che sembra oggi figlio di nessuno, quasi fosse tra i comparti ritenuti sacrificabili perché, forse, considerato meno nobile o meno meritevole di tutele di altri”.
Questo il commento dell’Assessore Regionale al Lavoro del Veneto Elena Donazzan alla notizia della tragica scomparsa di un giovane padovano, imprenditore nell’ambito dello spettacolo. Una storia che emerge in un contesto generale di crescente preoccupazione sul fronte del lavoro.
“Non voglio rivivere la stagione che portò il Veneto ad essere maglia nera per i morti da crisi economica: erano gli anni 2009-2010, un biennio terrificante per l’economia veneta, che vide un numero impressionante di imprenditori togliersi la vita – ricorda l’Assessore regionale. – In molti casi quelli furono gesti drammatici, dettati da un eccesso di dignità. Dignità che in Veneto parla il linguaggio del lavoro, dell’autodeterminazione di sé, dell’aspettativa di vita per la propria famiglia e per la propria comunità. Conobbi personalmente più d’uno di questi imprenditori. Li incontrai perché si rivolsero alla Regione del Veneto, in particolare al mio Assessorato, per cercare aiuto. Sono le stesse telefonate che riceve in questi giorni la mia segreteria, segnale di una disperazione montante. Ad inquietarmi ancor di più è l’impennata di richieste di aiuto rivolte tramite l’apposito numero verde al Centro Anti-suicidi del Veneto, il servizio creato dalla Regione nel 2012 per fronteggiare i casi degli imprenditori che si toglievano la vita a causa della crisi economica”.
“Con l’Unità di crisi della Regione del Veneto trattiamo quotidianamente le situazioni di imprese con migliaia di lavoratori, confrontandoci con imprenditori sempre più stanchi e sfiduciati – continua ancora Donazzan, che conclude – mi auguro che il Governo Draghi realizzi in fretta la gravità della situazione economica, perché senza lavoro non c’è vita, e nessuna vita è sacrificabile: concetto che vale per gli anziani nelle case di riposo, per i malati negli ospedali e per gli imprenditori nelle loro aziende”.