Venezia, 4 marzo 2021
“L’invito del ministro Cingolani a guardare ad una prevenzione col massimo impiego delle moderne tecnologie e basata su una seria analisi del rischio nell’ambito di un sistema in cui si parla un unico linguaggio ha attirato positivamente la nostra attenzione. Siamo già pronti ad offrire il nostro contributo e pensiamo che un modello possa essere già il nostro progetto di piattaforma intelligente per il monitoraggio territoriale, inserita questo autunno nel piano regionale per accedere al Recovery fund”.
Con queste parole l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin commenta le riflessioni espresse dal ministro della Transizione Ecologica Cingolani alla Conferenza preparatoria della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. L’Assessore ha anche voluto scrivere al Ministro per esprimere la sua massima condivisione nel sostenerne le proposte di progettualità.
“Ho veramente apprezzato la parte relativa alle tecnologie al servizio della prevenzione – spiega l’assessore – in cui il Ministro sprona a guardare al futuro con un’ottica diversa che è quella della prevenzione e con una seria analisi del rischio di tutto quello che si fa, evidenziando anche come sia importante oggi poter osservare il territorio mettendo insieme le diverse progettualità in modo da avere un sistema che parli una lingua comune”.
“Come Veneto abbiamo già un progetto pilota, assolutamente innovativo e senza eguali in Italia – dettaglia l’Assessore – abbiamo voluto inserirlo tra le progettualità che la Regione Veneto ha proposto al Governo relativamente proprio ai fondi del Recovery e che abbiamo denominato PIMOT, piattaforma Intelligente di monitoraggio territoriale”.
“Certo di queste motivazioni ho inteso rivolgermi per lettera al ministro – conclude Bottacin – sottolineando che la sua visione è assolutamente in linea con quanto da noi già predisposto e per garantirgli la nostra massima disponibilità a implementare fin da subito il sistema PIMOT, chiedendo che venga finanziato. Sarebbe la grande occasione per testare un nuovo approccio di utilizzo delle tecnologie al servizio della prevenzione. Un approccio che, una volta messo a punto, potrebbe poi essere esteso all’intero Paese”.