Nei primi quindici giorni di marzo sono caduti solo 7,3 millimetri di pioggia rispetto ad una media del mese di quasi 69% di precipitazioni (ovvero solo il 13%). Il dato è allarmante – spiega Coldiretti Verona che ha analizzato le rilevazioni Arpav – se si considera che Il fiume Po è in secca con lo stesso livello idrometrico della scorsa estate ad inizio agosto per effetto della lunga assenza di precipitazioni con l’allarme siccità al nord proprio all’inizio della primavera quando le coltivazioni hanno bisogno di acqua per crescere. Fortunatamente le riserve nivali doppie rispetto alla media – continua Coldiretti Verona – garantiscono la portata dei fiumi regionali, dando una certa autonomia fino agli inizi di Aprile. Per affrontare la stagione irrigua, però, sono necessarie le piogge primaverili, altrimenti si va verso una siccità severa.
Il deficit irriguo – continua la Coldiretti – mette a rischio le operazioni di semina delle principali coltivazioni come il mais e la soia necessarie per l’alimentazione degli animali in stalla ma anche le piantine di barbabietola sono già in campo. La mancanza di acqua a fine inverno preoccupa l’agricoltura poiché le riserve idriche – precisa la Coldiretti – sono necessarie per i prossimi mesi quando le colture ne avranno bisogno per crescere. Un fenomeno che si ripete nel tempo come conferma il fatto che in Italia mancano 5 miliardi di metri cubi di acqua rispetto a 50 anni fa, come rilevato dall’Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi).
Senz’acqua non c’è agricoltura. In Veneto sono irrigati 600mila ettari della SAU. Per questa ragione vanno assicurate le portate delle concessioni idriche, attuando il risparmio irriguo, ammodernando la rete e realizzando nuovi invasi utilizzando le cave dismesse e i bacini. I fenomeni straordinari con alluvioni e stagioni monsoniche impongono il grande tema della sicurezza idraulica che si attua con il governo dell’acqua dei comprensori di bonifica (1,15 milioni di ettari). “Occorre trattenere l’acqua quando c’è nelle infrastrutture – dice Coldiretti Verona – e laddove necessario realizzare opere di laminazione per arginare le calamità atmosferiche”.