Un moderno ed efficiente hub logistico sorgerà nella vasta area delle ex fonderie Biasi in via delle Trincee, nella zona industriale tra Cadidavid e via Vigasio.
Un insediamento ‘green’, il primo in città di questo tipo, progettato per ottenere il massimo livello di certificazione LEED, il protocollo internazionale più importante per i riconoscimenti in tema ambientale e di efficienza energetica.
L’area dell’ex Fondver si estende per una superficie di 130 mila metri quadrati, di cui 40 mila coperti da ciò che resta delle fonderie, un grande scheletro di cemento e lamine che in passato è stato teatro di cattive frequentazioni.
Restituire sicurezza e decoro a questo vasto comparto è infatti uno degli obiettivi dell’intervento di rigenerazione urbana proposta dalla nuova proprietà, la Kryalos Sgr Spa con sede a Milano che agisce per conto del fondo di investimento americano Barings, una della più importanti compagnie mondiali di investimenti immobiliari. Lo sviluppo dell’area è invece promosso dalla società Logiman di Crema, leader nel settore degli insediamenti di logistica. Sarà la società lombarda il General Contractor di tutta l’operazione di recupero dell’area.
Un team di società e professionisti di livello internazionale che ha trovato nell’Amministrazione un interlocutore attento alle soluzioni in grado di rispondere alle necessità del territorio.
Tra gli elementi qualificanti del progetto, per il Comune ci sono senz’altro il recupero urbano senza consumo di nuovo suolo; la rigenerazione urbana di un’area dismessa da più di dieci anni e critica dal punto di vista della sicurezza; la capacità del nuovo insediamento di generare nuove opportunità, l’attenzione all’edilizia green e alla sostenibilità ambientale; da ultimo, ma non per importanza, i vantaggi per l’intera area circostante, a cominciare da significativi miglioramenti previsti sul fronte della viabilità.
La parte amministrativa è praticamente terminata, un lavoro di squadra che ha coinvolto più settori del Comune oltre all’Edilizia privata, dagli uffici della Viabilità e Traffico a quelli dell’Ambiente e dell’Urbanistica. Ciò perchè si tratta di un progetto di vasta portata, ma anche perchè si caratterizza per una forte attenzione al territorio circostante e soprattutto alla sostenibilità ambientale.
Il nuovo centro logistico, che avrà una dimensione di poco inferiore agli edifici esistenti, sarà realizzato con i migliori standard ambientali, edilizi ed impiantistici, come previsto dal protocollo Leed (Leadership in Energy and Environmental Design),il sistema statunitense di classificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici, per un progetto pioniere che aumenterà l’attrattività del tessuto veronese.
La prima fase di lavori è già iniziata con le prime demolizioni che, nel rispetto del processo green, prevedono che lo smaltimento del materiale di scarto avvenga all’interno del cantiere stesso e che sia poi lavorato per essere riutilizzato, come prescritto dalla conferenze di servizi tra le Direzioni Ambiente di Comune e Provincia e dell’Arpav. Tempo qualche mese e inizierà la costruzione del nuovo immobile, che sarà pronto tra circa un anno.
Le potenzialità dell’area sono state oggetto del sopralluogo effettuato questa mattina dal sindaco Federico Sboarina e dall’assessore all’Edilizia privata Andrea Bassi. Erano presenti il presidente della quinta Circoscrizione Raimondo Dilara, Marco Conti per Barings, Marco Grossato per Kryalos Sgr Spa e Luigi Brega in rappresentanza di Logiman.
“Un intervento importante per almeno tre aspetti- ha detto il sindaco -.Il primo riguarda la sicurezza del territorio, dopo oltre dieci anni questa vasta area sarà tolta al degrado per diventare un importante polo produttivo. Il secondo è l’attenzione ai tema ambientali, siamo di fronte ad un recupero green di altissimo livello. Infine, il tema della viabilità circostante, tra le opere compensative sono infatti previste soluzione che risolveranno definitivamente le criticità viabilistiche di questa parte della città. A tutto ciò si aggiunge il contesto a cui si sta lavorando incessantemente e che ha come termine ultimo i mondiali di Cortina 2026: ribaltamento del casello autostradale di Verona sud, variante alla statale 12, parcheggio scambiatore alla Genovesa, tutte opere che non sono più sulla carta ma si stanno davvero concretizzando”.
“Un recupero che rappresenta senza dubbio una sfida importante – ha aggiunto Bassi-. Un’area enorme che viene rigenerata senza consumo di nuovo suolo, la sicurezza che verrà garantita su tutta la zona, la grande attenzione ai temi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale. E’ come vincere al Superenalotto. Bene anche il dialogo e il confronto tra proprietà e Comune, quando gli obiettivi sono condivisi tutto diventa più semplice”.