“Lombardia apra inchiesta“
Nonostante il periodo di riduzione del numero dei treniderivante dalla pandemia lo stato di collasso (ritardi e cancellazioni) di Trenord è permanente. Ieri le ferrovie regionali lombarde si sono superate. Su una delle principali linee della rete nazionale la Milano-Piacenza a Tavazzano un treno di pendolari si è guastato ed ha tenuto imprigionati sul convoglio centinaia di passeggeri per 5 ore. Non solo i treni si guastano come sempre ma la vicenda ripropone con forza il tema dell’organizzazione inesistente dei cosiddetti soccorsi in linea. Una volta nei depositi della stazioni principali Milano Greco, Brescia, Cremona ed altre stazioni c’erano due macchinisti di “riserva presenziata” e un locomotore (con caratteristiche adeguate per trainare o spingere qualsiasi tipo di treno soccorso) pronti a recarsi dove veniva dato l’allarme. Oggi che l’azienda Trenord incassa tra contributi e ricavi tariffari quasi un miliardo di euro l’anno non trova poche migliaia di euro per organizzare un servizio di soccorso efficiente e sicuro e non aspettarlo con tempi “biblici”. Anziché pensare al marketing e alle spese di rappresentanza dei dirigenti (in eccesso) sarebbe meglio riorganizzare la produzione e che la Regione (controllante di Trenord) avvii un’inchiesta su questo grave episodio. Verrebbero a galla le reiterate gravissime carenze manutentive del materiale rotabile.
Dario Balotta Presidente Osservatorio Nazionale Infrastrutture e Trasporti Milano 31 marzo 2021