“L’astensione della politica nelle decisioni non porta alla tutela e alla rigenerazione del territorio, servono scelte ambientali comuni, sostenute in modo preciso e puntuale”. Con queste parole l’assessore all’Urbanistica e all’ambiente Massimiliano De Martin ha presentato l’azione avviata in questi anni dell’Amministrazione comunale, intervenendo alla presentazione del manifesto per la sostenibilità: il documento, redatto da Confindustria Venezia in collaborazione con Kyoto Club, per promuovere comportamenti coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
L’appuntamento, che si è svolto in modalità online, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Vincenzo Marinese, presidente Confindustria Venezia, Alberto Ferlenga, rettore Università Iuav di Venezia, Sergio Andreis, direttore Kyoto Club, Antonio Marcomini, prorettore vicario Università Ca’ Foscari Venezia, Cinzia Zincone, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Claudio Fiorentini, presidente Sezione Industrie Elettriche, degli Acquedotti e del Gas di Confindustria Venezia, Massimo Zanon, presidente Camera di Commercio di Venezia Rovigo.
Il manifesto, intitolato “L’alfabeto delle imprese per la sostenibilità” e articolato in 21 punti, nasce dalla considerazione che le imprese possano e debbano essere protagoniste fondamentali di un rinascimento sostenibile, anche assumendo un ruolo di stimolo verso tutti gli attori della crescita del territorio. “La visione condivisa del futuro – è stato sottolineato – può servire per individuare le strade percorribili nel breve e lungo termine nei diversi campi: dalla mobilità urbana all’efficienza energetica, dalle energie rinnovabili alle emissioni atmosferiche, dal riciclo e smaltimento rifiuti, allo spostamento delle persone e delle merci”.
“Il Comune di Venezia – ha proseguito De Martin – sottoscrive questo manifesto, perché tutto ciò che viene enunciato fa parte degli indirizzi e della politica di questa Amministrazione, che da sempre si è assunta delle responsabilità, anche in Consiglio comunale, prendendo decisioni forti per far capire come sia necessario intervenire per provvedere alla tutela della sostenibilità. La questione ambientale non va più affrontata in modo parcellizzato, ma all’interno di un sistema. E’ un tema che va oltre le singole città, per questo è importante vedere intorno a un tavolo tutte le realtà territoriali impegnate in un percorso di responsabilità per la creazione di valore condiviso. Venezia il 31 dicembre del 2016, con quattro anni di anticipo, ha raggiunto l’obiettivo previsto dal protocollo di Kyoto con la riduzione del 20% di Co2”.
L’assessore ha quindi ricordato alcuni dei progetti approvati dall’Amministrazione: l’elettrificazione degli autobus di Lido Pellestrina, che ha consentito di creare un laboratorio territoriale per valutarne impatto, costi e possibilità di esportazione in Terraferma; il biodiesel, con la rigenerazione degli oli esausti da cucina trasformati in biocarburanti; l’impianto a idrogeno che verrà realizzato a Campalto, il parco del Marzenego.
“Porto Marghera – ha detto infine l’assessore – deve divenire un grande esempio di rigenerazione e di riconversione delle aziende e del sistema economico. Venezia può candidarsi a diventare capitale dell’ambiente non solo perché nei suoi 1600 anni di storia ha dimostrato di saper convivere con esso, deviando fiumi, creando sponde e bacini, ma perché oggi può dimostrare di saper realizzare una nuova cultura da tramandare alle generazioni future all’insegna della sostenibilità”.
Venezia, 6 aprile 2021