Altro trimestre positivo per i nostri mercati finanziari, ma come è andato effettivamente lo scorcio d’anno? A dettare legge sono state, in questo inizio 2021, due differenti spinte. Da un lato si sono verificati timori per Banche Centrali meno accomodanti a seguito di repentini aumenti dell’inflazione e dei rendimenti dei titoli di stato, e per ritardi nell’uscita dalla pandemia. Sull’altro piatto della bilancia hanno pesato, invece, la liquidità senza limiti e a costo zero ancora fornita senza tregua da FED e BCE, e le buone prospettive di crescita. Le prime forze hanno tentato di arginare una marcia imperiosa degli indici azionari, le seconde hanno spinto verso l’alto le nostre borse. Inutile aggiungere che in questa fase hanno vinto le seconde, ma durerà?
I rischi sopra sottolineati ci sono ancora tutti, sia oltreoceano, dove la corsa dell’economia rischia di portare l’inflazione fuori controllo (e a una FED più rigida), sia nel vecchio continente, dove vaccinazioni e ripresa vanno a rilento. Cosa aspettarsi, quindi? Una replica di questi ultimi trimestri, o varrà ancora una volta il detto: “sell in May and go away”? Pur sottolineando che non è, in nessun modo, scopo della presente rubrica l’influenzare le scelte di investimento/risparmio dei lettori, né incentivare l’acquisto/sottoscrizione di prodotti finanziari, è probabile che ogni notizia negativa (anche parziale) possa essere occasione per veloci correzioni delle quotazioni e prese di beneficio. Di più, al momento (in assenza di nuovi “cigni neri”), non si prospetta.
Di seguito si riportano alcuni risultati dei principali indici della nostra Borsa al 31 marzo (fonte www.borsaitaliana.it):
FTSE MIB: 24.649 (+10,87% da fine 2020),
FTSE ITALIA ALL-SHARE: 26.815 (+10,80% da fine 2020),
FTSE ITALIA MID CAP: 42.866 (+12,54% da fine 2020),
FTSE ITALIA SMALL CAP: 24.962 (+16,18% da fine 2020).
Cresce di circa un 10% anche il Dax di Francoforte (sui massimi storici). Soffre qualche presa di beneficio il Nasdaq, che, comunque, chiude anch’esso in verde). In 12 mesi, è, però, l’indice tra i principali che ha performato meglio.
Tra i titoli peggiori del FTSE MIB da inizio anno ci sono, un po’ a sorpresa, dopo lo splendido 2020, Diasorin (-19%), Nexi (-9%) e Amplifon (-7%). Si riafferma, invece, dopo un periodo difficile, Tenaris (+45%). Bene anche Banco Bpm (+34%) e Poste (+30%).
Matteo Peretti