Venezia, 19 maggio 2021
Nel Veneto l’impegno nel settore della prevenzione e del contrasto alla tratta degli esseri umani, nonché alla protezione delle vittime ha visto, da anni, il coinvolgimento delle istituzioni a diversi livelli di governo e di competenze.
Fin dall’uscita del primo Bando nazionale per la presentazione di progetti di contrasto alla tratta e al grave sfruttamento sessuale e lavorativo, indetto dal Dipartimento per le Pari opportunità nel 2016 (Bando 1/2016), la Regione ha proficuamente collaborato con il Comune di Venezia costruendo un importante lavoro di rete. Quest’ultimo, in particolare, ha svolto il ruolo di capofila di una rete composta da circa un centinaio di partner (Procure, Prefetture, Ispettorato del Lavoro, Questure, Università, Comuni capoluogo, Sindacati) e da soggetti attuatori del Terzo Settore.
In tale contesto la Regione del Veneto ha operato fin da subito a fianco del Comune, come partner e cofinanziatore del progetto Network Antitratta Veneto (N.A.VE), integrando il finanziamento erogato dal Dipartimento per le Pari opportunità con propri fondi a bilancio, in forza della Legge regionale n. 41 del 16 dicembre 1997. Il progetto antitratta del Veneto, infatti, rappresenta un sistema unico che coinvolge l’intero territorio regionale.
Oltre a cofinanziare il progetto N.A.VE, la Regione del Veneto è coordinatore della sua Cabina di regia fin dall’inizio. Parallelamente, il Comune di Venezia gestisce nella cornice di un accordo di collaborazione interistituzionale con il Dipartimento per le Pari Opportunità, il Numero Verde Nazionale Antitratta che ha tra i suoi obiettivi l’orientamento per le potenziali vittime di tratta e il raccordo tra i Progetti Antitratta attivi nel territorio nazionale.
La straordinaria collaborazione avviata negli ultimi anni ha consentito di far crescere esponenzialmente la quantità e l’importanza dei partner del progetto, allargando le attività a tutti i territori del Veneto. Oggi i progetti in atto coinvolgono, su scala vasta, una rete sempre più grande e complessa.
Questo importante risultato rende necessario adattare e riorganizzare anche la governance dei progetti. A tal proposito è stata avviata una riflessione congiunta tra la Regione del Veneto e il Comune di Venezia, volta a sviluppare nuovi e più efficaci modelli, anche a fronte dei nuovi fenomeni della tratta e del grave sfruttamento oltre che ai nuovi profili delle vittime.
Si è pertanto ritenuto che la Regione, che per sua natura svolge un’azione costante su tutto il territorio Veneto, sia l’Ente maggiormente vocato ad esercitare il ruolo di Capofila e di coordinatore del prossimo progetto antitratta NA.VE., portando avanti il lavoro già svolto dal Comune di Venezia in questi anni e rafforzandone l’operatività.
È stato quindi avviato un percorso di coprogettazione con i partner di rete e in stretta sinergia con il Comune di Venezia, finalizzato alla costruzione di un progetto, a valere sul prossimo avviso di finanziamento da parte del Dipartimento per le Pari Opportunità, che veda la Regione nel ruolo di capofila, affiancata nella progettazione e nelle attività dall’equipe del Comune di Venezia.
L’equipe “Protezione Sociale” della Direzione Coesione Sociale del Comune, composta da educatori di strada e assistenti sociali, in questi anni ha operato per la costruzione, il rafforzamento e il mantenimento della rete antitratta in Veneto insieme ai partner e soggetti gestori delle attività; l’impegno profuso e la professionalità acquisita saranno ora utili a supportare la Regione Veneto nel ruolo di capofila in continuità con i progetti precedenti e a realizzare le attività proprie che il Comune di Venezia, in qualità di partner e non più come capofila, dovrà garantire nel proprio territorio di competenza.
Il nuovo modello di governance degli interventi contro la tratta e lo sfruttamento prevede inoltre il subentro della Regione nella gestione del servizio del Numero Verde Antitratta d’intesa con il Dipartimento per le Pari Opportunità, a decorrere dal prossimo 15 giugno 2021.
La sinergia nell’operare, sia nel Progetto N.A.VE che nel Servizio Numero Verde Antitratta, come evidenziato dall’esperienza del Comune di Venezia che ha gestito il Servizio del Numero Verde fin dal 2005, consente infatti di poter sperimentare approcci efficaci al fenomeno e dare impulso e sviluppo all’attività tenuto anche conto dell’osservatorio che il servizio garantisce, utile per le politiche sociali da assumere nel settore. Anche in questo caso, il Comune di Venezia accompagnerà il passaggio di gestione nelle forme e nei metodi più adeguati per garantire continuità a un servizio di pubblica utilità e di grande interesse sociale.
“Il contrasto ai fenomeni di grave sfruttamento degli esseri umani rappresenta un obiettivo strategico regionale – commenta l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin – da anni, infatti, sosteniamo il progetto N.A.VE, network antitratta del Veneto. L’importanza assunta da questo progetto ha fatto emergere l’opportunità di dare significato e forza regionale, ciò è avvenuto all’avvicinarsi della scadenza dettata dal nuovo bando del Dipartimento per le Pari Opportunità, la collaborazione con il Comune di Venezia è stata essenziale e seppur con ruoli diversi continuerà ad esserlo nei prossimi anni.”
“Ringrazio la Regione – dichiara l’Assessore comunale al Sociale, Simone Venturini – per la bella collaborazione avviata negli ultimi anni e l’assessore Lanzarin per l’attenzione che ha dedicato a questo progetto fin dal primo giorno. Come Comune continueremo ad affiancare la Regione e tutti i partner per rafforzare questo lavoro di Rete al fine di contrastare l’odioso crimine della tratta di essere umani e dello sfruttamento sessuale e lavorativo “.
Tutti i progetti antitratta italiani sono collegati e coordinati dal Numero verde Nazionale Antitratta (800290290), un servizio telefonico di accoglienza e orientamento, attivo 24 ore 24 per 365 giorni all’anno, al quale si può telefonare per chiedere aiuto o segnalare situazioni di sfruttamento e tratta da tutta Italia ed essere messi in contatto con gli operatori del progetto più vicino territorialmente.
Di seguito alcuni dati: sono 5510 le telefonate ricevute dal Numero Verde Antitratta nel corso del 2020, che non ha mai cessato di operare nemmeno durante il periodo di lockdown. Nel 2020 sono state 2388 le persone potenziali vittime di tratta e di grave sfruttamento sessuale e lavorativo contattate in tutto il Veneto, attraverso apposite Unità di Strada composte da operatori sociali e mediatori linguistico culturali che operano in tutte le province del Veneto. 106 sono le persone che nel corso del 2020 sono state identificate come vittime di tratta e hanno deciso volontariamente di uscire dai circuiti illegali e criminali, aderendo ad un programma personalizzato di accoglienza e di inclusione sociale proposto dagli operatori del N.A.VE. Nel 2020, nonostante il lockdown e la perdita di posti di lavoro, 45 beneficiari hanno frequentato percorsi di formazione, tirocinio e inserimento lavorativo, grazie alla collaborazione con numerose aziende ed enti datoriali in tutto il veneto nei più diversi settori. I soggetti attuatori sono una decina fra cooperative e associazioni del territorio veneto che negli anni si sono specializzate nel fenomeno della tratta degli esseri umani e posseggono un ricco know-how che continueranno a mettere a disposizione nella nuova modalità di gestione del progetto N.A.Ve.