Arriva la terza tranche di buoni spesa. C’è tempo fino alle ore 17 del primo giugno per richiedere il contributo per l’acquisto di prodotti di prima necessità, tra cui generi alimentari, articoli per l’igiene personale e farmaci, da usare negli esercizi commerciali aderenti entro il 30 settembre. Il bando aperto lo scorso 17 maggio ha già raccolto 1370 domande. Erano state 3.100 la scorsa primavera e 2.043 ad inizio di quest’anno. Novità di questa turnata sarà l’utilizzo della tessera sanitaria che, per chi lo vorrà, potrà diventerà un ‘portafoglio’ digitale. Tutti gli altri potranno utilizzare le card già consegnate a gennaio oppure l’app con il nuovo codice. Anche chi ha già beneficiato dei buoni deve comunque rifare domanda per accedere a questa terza tranche.
Tutte le informazioni sono state illustrate, questa mattina in diretta streaming, dal sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare. “Abbiamo messo in campo tutte le forze possibili per la ripartenza , in particolare delle persone più in difficoltà – ha detto il sindaco -. Abbiamo dato sostegni alle nostre categorie economiche, agli asset moltiplicatori di ricchezza del territorio con gli aumenti di capitale, ma prima di tutto vengono le famiglie. Nessuno deve rimanere indietro, specialmente se si tratta di persone fragili o che hanno bisogno di un supporto per esigenze di prima necessità, come fare la spesa o comprare medicinali. È stato fatto un lavoro immane, a 360 gradi, interventi differenti e su più fronti per ripartire, rimettere in moto una città, a cominciare da chi non arriva a fine mese”. “Entro metà giugno distribuiremo anche questi nuovi buoni spesa, grazie ad un modello già testato l’altra volta che ci permette di lavorare rapidamente sia per stilare le graduatorie che per consegnare tutti i contributi – ha spiegato Maellare -. Siamo felici che il Governo nell’ultimo decreto abbia già stanziato nuovi fondi anche per gli affitti e le bollette. Ringrazio gli uffici che hanno lavorato incessantemente e le attività commerciali che aderiscono a questa iniziativa”.
Statistiche delle precedenti distribuzioni. Le principali nazionalità da cui provenivano i richiedenti erano Italia (46%), Sri-Lanka (17%), Nigeria (9%), Romania (6%). Per lo più persone che avevano perso il lavoro nei settori della ristorazione e del turismo, dello spettacolo/intrattenimento/tempo libero. Alcune nell’ambito della cura della persona (parrucchieri, estetiste), dell’assistenza degli anziani e del lavoro domestico, spesso non regolare, così come per ambulanti e venditori porta a porta. Numerose richieste da nuclei di persone singole, 520 le domande dei single sulle duemila presentate l’ultima volta. Per quanto riguarda le diverse circoscrizioni sono state presentate domande soprattutto dalla 3ᵃ e dalla 5ᵃ (in particolare Borgo Milano e Borgo Roma), seguiti poi da Golosine (4ᵃ) e Borgo Venezia (6ᵃ). Meno richieste sono arrivate dalla 8ᵃ e 2ᵃ circoscrizione.
Chi può richiederlo. Sono beneficiari del ‘bonus spesa’ le famiglie o i singoli cittadini che abbiano i seguenti requisiti: essere anagraficamente residenti nel Comune di Verona oppure stabilmente domiciliati per motivi di lavoro, assistenza o grave necessità, adeguatamente documentati; avere un reddito totale (calcolando le entrate di qualsiasi genere e natura di tutti i componenti la famiglia anagrafica) riferite al mese di marzo 2021 non superiore a: 780 euro per i nuclei familiari composti da 1 sola persona; 980 euro per i nuclei familiari composti da 2 persone; 1.080 euro per quelli da 3 persone; 1.180 euro per le famiglie con 4 componenti; 1.280 euro per quelli da 5 o più persone; avere un patrimonio mobiliare di tutti i componenti della famiglia anagrafica, riferito sempre al mese di marzo 2021 che non sia superiore a 2 mila euro per un nucleo composto da una singola persona, non superiore a 3 mila euro per il nucleo di 2 persone, non superiore a 4 mila euro per le famiglie di 3 persone, non superiore a 5 mila euro per un nucleo di 4 o più persone.
Valore del ‘buono spesa’: definito in base alla composizione del nucleo familiare, l’importo una tantum varia da un valore di 160 euro per il nucleo di una sola persona fino a 400 euro per i nuclei formati da 5 o più persone.
Come si richiedono.
Residenti nel Comune di Verona: le domande vanno presentate esclusivamente on-line al link attivato sul sito del Comune www.comune.verona.it – cerca: buoni spesa.Ad ogni domanda presentata viene assegnato un numero identificativo che deve essere conservato dal richiedente. Per informazioni è possibile telefonare al numero verde 800085570 dello Sportello SI (Sportello Integrato Informativo del Sociale) del Comune di Verona il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 15; il martedì e il giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.
Domiciliati nel Comune di Verona: le richieste dei domiciliati vengono raccolte tramite uno specifico sportello, pertanto quanti sono stabilmente domiciliati nel territorio cittadino devono telefonare al numero verde 800085570 dello Sportello SI (Sportello Integrato Informativo del Sociale) entro le ore 13 di venerdì 28 maggio per fissare un appuntamento.
Come vengono rilasciati i buoni spesa. I buoni saranno rilasciati sulla base della graduatoria che sarà definita al termine della raccolta delle domande.
Come si utilizzano i buoni spesa. Possono essere utilizzati negli esercizi commerciali cittadini che hanno aderito all’iniziativa, il cui elenco è pubblicato sul Portale del Comune di Verona; per l’acquisto di generi alimentari (quali pane, pasta, bevande analcoliche, carne, olio, sale, zucchero, frutta, verdura), di prodotti per l’infanzia e beni di prima necessità per l’igiene (quali prodotti essenziali per l’igiene personale e l’alloggio, come sapone, dentifricio, carta igienica, shampoo, detersivi, pannolini, prodotti medicali, farmaci); NON possono essere utilizzati per comperare bevande di qualsiasi gradazione alcolica e tutti gli altri prodotti non destinati agli usi alimentari o di prima necessità (ad es: prodotti di bellezza, prodotti non alimentari per animali, vestiario, giornali e riviste, elettrodomestici, telefoni, ricariche telefoniche, prodotti di cartoleria, oggettistica, ecc.); sono personali, ossia utilizzabili solo dal richiedente e non sono trasferibili né cedibili a terzi; non sono rimborsabili; non sono convertibili in tutto o in parte in denaro.