Addio a Carla Fracci. Sindaco Sboarina: “A lei dedicheremo l’Aida del 26 giugno”

La città di Verona si unisce ai messaggi di cordoglio arrivati da tutto il mondo per la morte di Carla Fracci, l’étoile della danza scomparsa oggi. Nel corso della sua carriera, è stata protagonista di trentatré produzioni diverse sui più importanti palcoscenici scaligeri, dall’Arena al Teatro Romano, fino al Filarmonico. Un legame durato oltre cinquant’anni quello tra la maestra Fracci e Verona che ha scritto importanti pagine artistiche in città. È stata direttrice del corpo di ballo di Fondazione Arena negli anni 1996 e 1997. Nel 2002 la sua ultima performance in Arena nell’Aida in cui il maestro Zeffirelli aveva creato un ruolo per lei.
 

“Oggi Verona perde una persona che ha legato il successo a quello dei nostri teatri – afferma il sindaco e presidente di Fondazione Arena Federico Sboarina -. Con la scomparsa di Carla Fracci se ne va un’icona, un’eccellenza italiana nel mondo, la prima ballerina assoluta. Un simbolo non solo della danza classica ma anche della grande professionalità che l’ha sempre contraddistinta, una personalità e un fascino unico che rimarranno immortali. La Maestra Fracci aveva un forte legame con Verona, per la vocazione e connotazione artistica della nostra città e per l’unicità dell’Arena, all’interno della quale si era esibita numerose volte anche in ruoli prettamente maschili, come nel ‘Bolero’ di Ravel del 1978. Un rapporto lungo cinquant’anni che la vide anche direttrice del corpo di ballo della Fondazione. Dedicheremo a lei la prima rappresentazione con il balletto dell’Aida che si terrà il 26 giugno, visto che la sua ultima performance nell’anfiteatro scaligero fu proprio con questo titolo. Un modo per sentirla nuovamente vicina e per omaggiare la sua straordinaria carriera. La città di Verona si stringe alla sua famiglia, al marito e al figlio”.


“Il ricordo va subito al 1970, ero una ragazzina e la vidi per la prima volta in Arena con Giselle – aggiunge l’assessore alla Cultura Francesca Briani -. Ne rimasi estremamente affascinata, e come me il mondo intero. Carla Fracci non era solo una étoile ma una vera e propria diva della danza. A Verona ha dato tanto, spero che abbia sentito anche quanto i veronesi erano affezionati alla sua presenza in città. E alle sue grandi esibizioni, anche all’interno del Teatro Romano dove nel 1963 addirittura recitò, mentre nel 1974 fu protagonista di tre balletti. Ha lasciato un segno molto forte nel mondo della danza classica e ci auguriamo che tanti giovani seguano le sue orme e si ispirino alla sua figura mettendo in luce i propri talenti artistici. Verona, città che ama la danza, le sarà sempre grata”.