Monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid-19 in Veneto a cura del Dott. Luca Fusaro: dati aggiornati al 30 luglio 2021 ore 17:00 (dati monitoraggio epidemia) e al 31 luglio 2021 ore 06:08 (dati vaccini).
Il trend dei nuovi casi è in crescita per la 4ᵃ settimana consecutiva: 4.621 i contagi segnalati (+28,9%). Risultano conteggiati 314 positivi in più in quanto nel bollettino del 27 luglio la regione Veneto ha comunicato che tra gli 804 nuovi positivi, 314 sono relativi a mesi pregressi.
Aumenta il numero degli attualmente positivi da 8.958 a 11.927 (+33,1%). Dal picco del 28 marzo si è passati da 39.649 a 11.927 (-69,9%).
Il 99% dei casi attivi è in isolamento domiciliare, lo 0,9% ricoverato con sintomi, lo 0,1% in terapia intensiva.
Si registrano 47 ospedalizzati in più (+45 i ricoverati con sintomi, +2 in terapia intensiva). In dettaglio, dal picco del 7 aprile, i posti letto occupati in area medica sono scesi da 1.720 a 105 (-93,9%), mentre quelli in terapia intensiva, dal picco dell’8 aprile, da 305 a 14 (-95,4%). Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono calate da 37.806 a 11.808 (-68,8%).
Nella settimana 24-30 luglio i decessi aumentano da 3 a 12 per un totale di 33 nelle ultime 5 settimane.
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
- nuovi casi settimanali: da 3.586 a 4.621 (+28,9%);
- casi attualmente positivi: da 8.958 a 11.927 (+33,1%);
- persone in isolamento domiciliare: da 8.886 a 11.808 (+32,9%);
- decessi: da 3 a 12 (+300%);
- ospedalizzati: da 72 a 119 (+65,3%);
- ricoveri in terapia intensiva: da 12 a 14 (+16,7%);
- pazienti ricoverati con sintomi: da 60 a 105 (+75%).
Incidenza settimanale per 100.000 abitanti e occupazione posti letto COVID
L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti sale da 74 a 95. I posti letto occupati in area medica sono l’1,75% (105 su 6.000), in terapia intensiva l’1,4% (14 su 1.000).
Col decreto-legge 23 luglio 2021 n. 105 pubblicato in GU n. 175 del 23-7-2021 cambiano i parametri. Si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti per restare in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri sono entrambi superati si passa in fascia gialla. Scatta la zona gialla anche se i casi settimanali superano i 150 settimanali ogni 100mila abitanti ma il tasso di occupazione delle rianimazioni non supera il 20% oppure quello dei reparti ordinari non supera il 30%. Scatta l’arancione se entrambi i parametri sono superati. La zona rossa è attivata nei territori dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mila e si verificano entrambe queste condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera il 40% e quello in terapia intensiva supera il 30%.
Testing
Il numero dei tamponi settimanali passa da 226.921 a 223.671 (-1,4%), in media 31.953 al giorno.
Tasso di positività
Il tasso di positività è un indicatore della diffusione di una epidemia. Viene definito come il rapporto tra il numero di positivi rispetto ai tamponi effettuati. Un’altra possibile definizione considera i “casi testati” al posto dei tamponi. La ragione di questa definizione alternativa è dovuta al fatto che il numero di tamponi include anche quelli di controllo effettuati per accertare la guarigione di un soggetto positivo.
In Veneto il tasso di positività, calcolato sui tamponi, cresce da 1,6% a 2,1%.
L’aumento dei casi, da 3.586 a 4.621 (+28,9%), è dovuto esclusivamente ad una maggiore circolazione del virus, come dimostra la crescita del tasso di positività da 1,6% a 2,1%. Degli 11.927 casi attivi il 99% è in isolamento domiciliare. Gli ospedalizzati risultano 119 (+65,3%), aumentati di 47 unità rispetto alla settimana precedente, 105 (+45) i ricoverati con sintomi (+75%), 14 (+2) i pazienti in terapia intensiva (+16,7%).
Vaccini
Nota metodologica: nel calcolo delle percentuali dei vaccinati utilizzo come dato non l’intera popolazione regionale ma la platea interessata ossia i soggetti ≥ 12 anni che secondo la stima dell’Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio 2021 è pari a 4.374.306.
Al 31 luglio (aggiornamento ore 06:08), il 12,18% della popolazione over 12 è in attesa della 2ᵃ dose (n. 532.885), il 60,21% ha completato il ciclo vaccinale (n. 2.633.688), il 27,66% non ha ricevuto alcuna dose (n. 1.210.080), il 72,39% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 3.166.573).
Coperture vaccinali per fasce di età
Gli over 60 che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino risultano 127.526 su 1.470.682 (8,67%), 1.345.503 hanno ricevuto almeno una dose (91,49%), 1.282.979 hanno completato il ciclo vaccinale (87,24%), 62.524 sono in attesa della 2ᵃ dose (4,25%).
Gli over 60 che non hanno ricevuto alcuna dose sono così suddivisi: 0% degli over 90 (n. 0), 1,38% della fascia 80-89 (n. 4.105), 8,13% della fascia 70-79 (n. 40.235) e 13,62% della fascia 60-69 (n. 83.186). Vediamo in dettaglio la percentuale di vaccinati per fasce di età.
Da sottolineare il problema nei dati degli over 90, infatti la somma delle percentuali dovrebbe dare 100% ed invece risulta 103,5%, di conseguenza anche le percentuali totali ne risentono (100,05%). La motivazione è che il numero di persone over 90 vaccinate con almeno una dose (69.468) risulta superiore al dato della popolazione residente che, secondo l’Istat, è pari a 67.121 al 1° gennaio 2021.
Dott. Luca Fusaro