Ristori per le imprese ittiche. Corazzari: “Attenzione sempre alta per un settore importante per il Veneto”

Venezia, 12 agosto 2021

La Giunta della Regione del Veneto ha approvato due delibere, su proposta dell’Assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, con cui si dà il via a due specifici bandi: uno volto a sostenere le imprese del settore dell’acquacoltura, che hanno sofferto a causa della emergenza sanitaria determinata dall’epidemia da Covid-19 e, l’altro, per promuovere interventi per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura.

Per entrambi i bandi, si tratta di interventi cofinanziati dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca.

Il bando che prevede un contributo alle imprese di pesca e di acquacoltura del Veneto per i danni subiti in tempo di Covid 19, mette a disposizione un finanziamento di circa 2 milioni e 118mila euro. Le imprese aventi diritto saranno ristorate attraverso la concessione di capitale circolante e la compensazione per la sospensione temporanea o la riduzione della produzione e delle vendite o per le spese supplementari di magazzinaggio verificatesi tra il 1 febbraio e il 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda il secondo bando, invece, approvato per valorizzare metodi di acquacoltura sostenibili, che permettano di conservare e migliorare sia l’ambiente che la biodiversità, nonché la gestione del paesaggio e delle caratteristiche tradizionali delle aree dedicate all’acquacoltura, si prevede un contributo alle imprese pari a circa 621mila euro.

Le domande di contributo dovranno pervenire entro 60 giorni dalla pubblicazione dei bandi nel BUR regionale.

“Il Covid 19 ha creato non pochi problemi a livello sanitario, e molti anche al tessuto imprenditoriale ed economico. Ha toccato la salute, ma anche le tasche dei nostri cittadini. Alcune attività hanno sofferto più di altre: un esempio è dato proprio dal mondo della pesca e dell’acquacoltura”, ha dichiarato l’Assessore Corazzari. “La Regione del Veneto – ha continuato – ha sempre continuato a monitorare la situazione e a garantire aiuti ed incentivi laddove era possibile per la salvaguardia dell’occupazione ma anche, come in questo caso, della identità di un territorio, quello veneto, in cui la pesca (in mare, in laguna e l’allevamento, soprattutto dei molluschi bivalvi), è strategicamente rappresentativa”.