I fatti risalgono a qualche giorno fa.
Lo scorso 27 agosto, infatti, alla centrale operativa della Questura iniziavano a giungere diverse chiamate da un’utenza fissa che non trovavano tuttavia risposta dal richiedente nonostante l’operatore insistentemente chiedesse il motivo della chiamata.
Il numero, ovviamente, veniva richiamato dall’operatore in servizio ma anche in questo caso non si otteneva risposta.
Le chiamate dal medesimo numero si sono susseguite per diverse ore senza alcun esito, finchè due operatori dell’UPGSP in servizio alla sala operativa hanno avuto l’intuito di effettuare domande specifiche del tipo:
“Qui è la Polizia di Stato, se hai bisogno di aiuto batti 2 colpi”, e udivano immediatamente 2 vigorosi battiti. Allarmati dalla situazione gli stessi, continuavano con altre domande fondamentali per verificare lo stato dell’emergenza del richiedente scandendo bene le parole ovvero: “Hai bisogno di un’ambulanza?”, “Hai complicanze motorie?”, “Hai bisogno di cure mediche urgenti?”, “Ti trovi a Rovigo?”, “Sei uomo o donna?”.
Di conseguenza ad ogni precisa domanda gli operatori C.O.T. udivano dei battiti che stabilivano le risposte in base allo stato della persona, seguiti da due colpi alla risposta “Sì” e un colpo alla risposta “No”.
Si riusciva dunque a capire che si trattava di una persona con ridotte capacita motorie, bisognosa di cure mediche urgenti e non in grado di effettuare una normale conversazione.
Quindi, senza perdere il contatto con la persona, gli operatori, tramite il numero fisso riuscivano a risalire all’indirizzo dell’uomo in difficoltà, un 60 enne che si trovava in un paese della provincia, e ad inviare immediatamente un’ambulanza del SUEM di Rovigo per l’immediato soccorso.
Nella circostanza il personale sanitario, trovava l’uomo a terra privo di mobilità in quanto fermo sul pavimento da svariate ore per via di una caduta che gli aveva compromesso la deambulazione; inoltre, trattavasi di un uomo tracheotomizzato, per problemi di salute pregressi, e quindi non in grado di comunicare normalmente. Dopo le cure del caso, e dopo qualche giorno di degenza, l’uomo, ieri, è stato dimesso ed è in buona salute.
Grazie all’intuito dei poliziotti, una storia a lieto fine.