Uiltec moda 4.0. Donazzan, “Necessario sostenere la filiera della moda, investire in formazione e agire insieme per la legalità”

Venezia, 29 settembre 2021

L’Assessore regionale al lavoro è intervenuta oggi al Convegno nazionale UIL TEC Veneto convegno settore tessile e moda “Moda 4.0” tenutosi stamani a Lugo di Vicenza.

Nell’occasione sono stati presenti numerosi dati emersi dall’illustrazione di uno studio di Luca Romano e nella relazione della segretaria nazionale UILTEC Daniela Piras. Presente anche Giampietro Gregnanin, responsabile UILTEC Veneto con il quale la Regione del Veneto attraverso l’assessorato al lavoro ha voluto e costruito i tavoli della filiera della moda

“I dati presentati sono preoccupanti – sottolinea l’Assessore regionale al lavoro al margine dell’incontro -. 207 aziende hanno chiuso nei primi 6 mesi di quest’anno nel solo Veneto, regione che insieme alla Toscana e al Piemonte sta pagando i danni che sono derivati, anche, dalla pandemia, ma prima ancora da alcuni fattori che sono stati oggetto di analisi questa mattina”.

Nell’occasione l’Assessore regionale ha messo in luce il senso del lavoro di collaborazione tra mondo datoriale, sindacale, industria, artigianato, commercio e tutti i soggetti interessati alla filiera della moda attraverso il tavolo di filiera. Aspetto fondamentale trattato è stato il tema della transizione tra scuola e lavoro.

“Vanno rilanciati gli istituti tecnici e professionali del settore della moda – sottolinea ancora l’Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro -. In Veneto abbiamo la più grande fondazione ITS a livello nazionale, che tiene insieme alcuni istituti e aziende di Veneto e Lombardia, tra i più prestigiosi in Italia. I percorsi ITS hanno un grande impatto nella qualificazione di figure professionali molto richieste ma i dati portati oggi dimostrano che sono molte altre le figure richieste che abbisognano di ulteriori competenze specifiche. I prossimi ITS saranno fortemente indirizzati verso le nuove competenze necessarie al mondo della moda”.

Infine, l’Assessore regionale si è soffermata su alcuni aspetti più di scenario e di scelte per quando riguarda il rilancio del settore della moda.

“Se riteniamo che in Italia il manifatturiero abbia un valore – sottolinea ancora l’Assessore regionale – e, dentro il manifatturiero, la filiera della moda, fatta da piccole imprese, laboratori artigiani, grandi industrie, grandi marchi, mondo della formazione abbiano il peso che meritano dobbiamo essere coerenti e molto duri nell’assumere alcune scelte. La prima è quella sulla legalità. Non è più accettabile che, come la Guardia di Finanza mette in luce ormai con un’azione quotidiana dai risultati eclatanti, esistano laboratori cinesi che sfruttano il lavoro irregolare, evadono le tasse e creano dumping, ossia concorrenza sleale, e a dare loro lavoro ci siano anche aziende italiane e venete. Il primo patto da fare è sulla legalità”.

“Il secondo è quello di non abbassare mai la guardia sulla formazione, che previene e intercetta nuovi bisogni – puntualizza, in conclusione, l’Assessore regionale al lavoro -. Fare formazione significa anche avere formatori molto motivati e valorizzati perché la formazione intercetta i bisogni ed è fondamentale. Infine, si tratta di sostenere la filiera della moda che in Italia è contraddistinta da un grande numero di distretti che hanno una grande capacità di attrarre grandi investitori esteri. Puntare sulla filiera significa investire per il suo sviluppo”.