La crisi climatica, e il suo impatto su Venezia e la Laguna, vista come un’occasione di riflessione sui possibili modelli di rigenerazione ambientale e sociale della città. E’ stato questo il focus dell’incontro dal titolo “Venezia fragile, Venezia viva. La città e la laguna come modelli di rigenerazione”, organizzato dall’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa insieme ad Ocean Space, centro internazionale dedicato a ricerca, tutela ed educazione all’Oceano attraverso l’arte, che ha ospitato l’iniziativa nel pomeriggio di oggi, 13 ottobre, nella propria sede all’interno della Chiesa di San Lorenzo a Venezia.
L’evento, inserito nell’ambito delle celebrazioni per i 1600 anni dalla nascita di Venezia, è stato moderato dalla oceanografa Francesca Santoro e dalla ricercatrice Valentina Lovat. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale è intervenuto l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin.
“Per attuare un vero cambiamento ambientale bisogna sdoganare ideologie e retaggi culturali. Serve dialogo per poter trovare un’intesa su progetti condivisi. Si possono stabilire delle priorità ma questo fa parte del dibattito pubblico – ha esordito De Martin – Quando le risorse ci sono, vanno ben distribuite, creando opere che servano a tutti.
Stiamo redigendo il piano d’azione della città, e lì emergeranno molti asset di investimento, legati alle infrastrutture ma anche mirati a favorire i comportamenti della collettività e il recupero di determinate aree. Su questo è giusto che la città si dia una programmazione.
Investiamo sulle energie rinnovabili – ha poi continuato l’assessore – come dimostrano progetti quali quello della centrale per il rifornimento di idrogeno ai mezzi pubblici. Questo è un altro cambiamento che deve avvenire.
Stiamo poi lavorando sulla qualità dell’aria, ma anche su quella dell’acqua, insieme ad altri comuni che si affacciano sulla laguna. Va letta in questo senso la creazione del parco fluviale del Marzenego. Avere l’acqua della laguna sempre più pulita deve diventare un obiettivo, come tenere sotto controllo il pm10.
Ci sono però ancora tantissime cose da fare – ha concluso De Martin – per questo è necessario avere un confronto senza pregiudizi. La politica ambientale deve essere condivisa su ampio spettro, attraverso la collaborazione tra i vari enti”.
Nella prima parte dell’incontro si sono susseguiti gli interventi di esperti quali Ana Luiza Thompson-Flores, direttrice dell’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, e Markus Reymann, direttore dell’organizzazione no-profit TBA21 Academy.
Durante il successivo dibattito si è poi parlato di quali soluzioni adottare per cercare di contrastare le conseguenze dei fenomeni climatici, quale ad esempio l’erosione che impatta fisicamente sulla laguna, ma anche a livello sociale a causa dello spopolamento di molte zone della città.
I presenti sono stati successivamente divisi in due gruppi di lavoro per elaborare possibili soluzioni ai problemi di Venezia e della Laguna, che sono state presentate nella parte finale dell’incontro.
Venezia, 13 ottobre 2021