Assessore Siotto: “Adattamento e scelte sostenibili, le parole d’ordine per gestire i rischi connessi ai cambiamenti climatici”
È stato approvato oggi dal Consiglio Comunale, con 30 voti favorevoli e uno astenuto, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc). Si tratta di uno strumento operativo attraverso il quale il Comune di Vicenza pianifica le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati dal “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia”: ridurre le emissioni di Co2 di almeno il 40% entro il 2030, aumentare l’efficienza energetica, ricorrere a fonti rinnovabili e preparare il territorio urbano alle mutazioni del clima.
“L’obiettivo del Paesc – ha dichiarato l’assessore all’ambiente Simona Siotto – segue quello indicato dall’agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile di ridurre di almeno il 40 % le emissioni di gas serra, di raggiungere la quota di almeno il 27% di energia prodotta da fonti rinnovabili e un miglioramento del 27% dell’efficienza energetica attraverso la serie di azioni integrate dell’attività amministrativa, che coinvolgeranno tutto il territorio comunale sia dal punto di vista pubblico che privato. Il percorso per adottare il Paesc parte nel 2005, quando la Comunità Europea iniziò a sollecitare iniziative di sensibilizzazione sul cambiamento climatico, e continua nel 2008 con il Patto dei Sindaci e con l’invito alle amministrazioni a lanciare il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes), a cui il Comune di Vicenza aderisce nel 2013. Nel 2019 il consiglio comunale fa un passo in avanti e approva la proposta di adesione al Paesc, uno strumento operativo che delinea le principali azioni da adottare sul territorio e si struttura su tre pilasti: la mitigazione, l’adattamento e la povertà energetica. Da qui siamo partiti per una fotografia del territorio comunale da utilizzare per individuare le azioni da sviluppare”.
Si è partiti dunque da un’analisi attenta delle vulnerabilità del territorio (rischio idrogeologico, eventi meteorologici estremi, isole e ondate di calore,…) per individuare poi uno spettro di interventi in grado di fronteggiare i problemi determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Il Piano si articola in 46 azioni complessive. 32 riguardano la mitigazione e sono rivolte alla riduzione delle emissioni di Co2. Tra queste si trovano il monitoraggio dei consumi energetici negli edifici pubblici e il sostegno alle azioni di miglioramento della loro efficienza energetica; gli investimenti per il trasporto pubblico locale; e la lotta alla povertà energetica, ovvero la difficoltà di acquistare un paniere minino di beni e servizi energetici. 14 azioni puntano all’adattamento, per contrastare gli effetti e le vulnerabilità del cambiamento climatico. Ad esempio, la riduzione del rischio idrogeologico di alcuni fossati presenti in città, tra cui l’intervento di sistemazione idraulica e ricomposizione naturalistica in Strada Cul de Ola; la realizzazione di un’area a prevalente vocazione ambientale come quella del parco della Pace; e l’individuazione di linee guida per la replicabilità di degli interventi idraulico naturalistici di corsi d’acqua minori.
All’approvazione del Paesc seguiranno monitoraggi periodici sullo stato di attuazione e sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il Paesc è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo Life Veneto Adapt, al quale hanno lavorato in sinergia le città di Vicenza, Padova, Treviso, l’area metropolitana di Venezia e l’Unione dei Comuni del Medio Brenta (Cadoneghe, Curtarolo, Vigodarzere) con il supporto tecnico del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, dell’Università IUAV di Venezia e di Sogesca srl. Alla definizione del Piano hanno partecipato, oltre a molti soggetti pubblici e privati, anche diversi portatori di interesse della comunità che hanno aderito al percorso partecipato di Agenda 21.