Sembra proprio della serie: “ritenta e sarai più fortunato” quanto accaduto ad un cittadino di origine albanese arrestato dalla Polizia di Frontiera Aerea di Verona.
In questo fine settimana, il ragazzo di 20 anni, si era presentato al controllo passaporti dell’aeroporto di Verona esibendo un passaporto biometrico sloveno, per imbarcarsi sul volo Ryanair diretto a Dublino.
Dalla verifica documentale effettuata tramite le apparecchiature in dotazione alla Polizia di
Frontiera Aerea, è risultato che il microchip elettronico non veniva letto dal sistema informatico e da un accertamento più approfondito, che lo stesso era falso, come anche confermato dalla polizia slovena contattata tramite il Centro di Cooperazione Internazionale di Polizia di Thorl Maglern.
Accompagnato negli uffici di Polizia, il ragazzo confessava di essere di origine albanese e di aver tentato di attraversare la frontiera con un documento falso per poter raggiungere l’Irlanda, esibendo successivamente ai poliziotti il suo vero passaporto albanese.
A seguito di quanto accertato dalla Polizia aeroportuale, il ventenne veniva arrestato per i reati di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e uso d’atto falso.
A seguito dei rilievi foto-dattiloscopici, è risultato che lo stesso in data 10 ottobre scorso aveva già tentato di partire dall’Aeroporto di Bologna sempre per Dublino e ancora una volta con un documento falso sloveno. Anche in quella circostanza, la polizia di frontiera di Bologna l’aveva denunciato per gli stessi reati.
Giudicato per direttissima, l’uomo è stato condannato a due anni di reclusione, con la concessione della pena sospesa.
L’arresto effettuato dagli uomini della Polaria di Verona, diretti dal Vice Questore Roberto Salvo, segue ad una lunga serie di arresti effettuati nei giorni scorsi di cittadini stranieri trovati in possesso di documenti falsi in procinto d’imbarcarsi su voli diretti in Gran Bretagna, Albania e Irlanda.
Il Dirigente Salvo, ha sottolineato che: “i risultati ottenuti nelle ultime settimane, sono il frutto del potenziamento attuato nei controlli di frontiera, finalizzati al contrasto del fenomeno degli espatri con documenti falsi, concentrando soprattutto l’attenzione su quelle tratte predilette dagli stranieri”.