Padova, 13/11/2021 — Oltre venti focolai, centinaia di migliaia di capi già abbattuti: l’aviaria si abbatte sul comparto avicolo veneto, il più importante a livello nazionale. Roberto Caon, deputato di Forza Italia, chiede l’intervento del governo «per contenere il contagio ma anche per sostenere gli allevatori». È quanto chiede l’interrogazione depositata nei giorni scorsi al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli.
«Per contenere il pericolo di contagio — spiega Caon — la Regione Veneto ha immediatamente disposto misure restrittive. Ma si deve considerare che i nostri allevatori stanno sostenendo costi umani e materiali notevoli, dopo il terribile periodo trascorso a causa del Covid. E forse proprio i sistemi adottati con la lotta contro il Covid potrebbero dare una mano nel contrastare questo virus che colpisce i volatili».
Per il deputato serve «un’ampia zona di protezione con l’obbligo di tenere i volatili in strutture chiuse, occuparsi della rimozione in sicurezza degli animali morti e della disinfezione di tutto quanto possa far circolare il virus. Ma serve subito un coordinamento tecnico e soluzioni che che sappiano prevenire il contagio, evitando di arrivare all’abbattimento di massa dei capi. Gli allevatori non possono essere lasciati soli in questa lotta contro il virus».
Al ministro, l’interrogazione chiede sostegni concreti, rapidi e sufficienti per risarcire le perdite dirette e indirette. «Servono risorse per riparare i danni più evidenti, quelli causati dagli abbattimenti, ma le misure per garantire la biosicurezza sono causa di ulteriori perdite economiche ingenti — conclude Caon —. Al ministro ho chiesto di farsi carico anche delle perdite dovute ai mancati o ritardati accasamenti, ai costi per pulizie disinfezioni, quelli derivanti dalla distruzione della pollina, quelli per la destinazione alternative delle uova, o la distruzione delle uova da cova oltre alla perdita di produzione. Sono moltissimi i danni subiti, da riparare subito non solo perché è giusto, ma anche perché è necessario, esattamente come le misure di contenimento adottate».
Di seguito l’interrogazione presentata al Ministero delle Politiche Agricole.
INTERROGAZIONE IN COMMISSIONE
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
Per sapere, premesso che: –
In Italia sono presenti focolai di aviaria, dalla bassa padovana al veronese, al bresciano, al Lazio, con casi anche in Sicilia;
soprattutto in veneto sono stati coinvolti numerosi allevamenti di tacchini, i primi animali ad essere stati infettati, ma il virus circola anche negli allevamenti di ovaiole e di broiler;
secondo i dati dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, il Centro di Referenza Nazionale, nella prima settimana di novembre gli episodi sono aumentati in anche in altre regioni;
il virus è stato rinvenuto in alcuni uccelli migratori i quali hanno la capacità di diffondere anche a lunga distanza il virus, in questo caso del ceppo H5N1, fra quelli ad alta virulenza. Per questo motivo si ritiene sia stato riscontrato in numerose regioni;
In veneto la situazione è particolarmente delicata. Il presidente della regione, per contenere il contagio, ha disposto misure restrittive, prevedendo un’ampia zona di protezione ove vige l’obbligo di tenere il pollame e i volatili in strutture chiuse o in un luogo in cui non possono venire in contatto con volatili di altre aziende. Le carcasse degli animali morti vanno distrutte immediatamente e veicoli vanno sottoposti a disinfezione. Non sono ammessi ingresso e uscita di volatili in cattività e mammiferi domestici, tranne quelli che hanno accesso esclusivamente agli spazi riservati all’abitazione umana, vietato lo spargimento della pollina e l’introduzione e l’immissione di selvaggina delle specie sensibili. Non è possibile movimentare volatili, uova o carcasse tra le aziende, così come il trasporto di carni di pollame dai macelli, dagli impianti di sezionamento e dai depositi frigoriferi. Sono infine vietate le fiere e le esposizioni di pollame e altri volatili. Misure sostanzialmente analoghe sono previste per la zona di sorveglianza.
Se intenda intervenire, per quanto di competenza, prevedendo adeguati sostegni agli allevatori i quali, oltre ai danni diretti, come gli abbattimenti, ne subiscono di indiretti a causa dell’adozione delle misure di biosicurezza che determinano perdite economiche ingenti a causa di mancati o ritardati accasamenti, costi per pulizie disinfezioni e distruzione della pollina, destinazione alternative delle uova, distruzione delle uova da cova e mancata produzione nelle aree di depopolamento.
Caon