Vicenza. A Palazzo Cordellina presentazione del libro su Mirko Vucetich, l’architetto che rese celebre la partita a scacchi di Marostica

Nell’ambito della mostra “La battaglia di due re con finte schiere”
Un gruppo di giovani studenti marosticensi nell’estate del 1923 giocò sulla piazza di Marostica una partita a scacchi con personaggi viventi. L’evento, che pur riscosse grande successo ed eco mediatica, non ebbe seguito. Il suo ricordo, fra suggestioni folkloristiche e goliardia, rimase però vivo nei marosticensi, tanto che l’associazione Pro Marostica nel 1954 incaricò l’architetto e poliedrico artista Mario Mirco Vucetich di portare in scena lo spettacolo, rivisitato per l’occasione con geniale originalità.

In occasione dell’inaugurazione della mostra “La battaglia di due re con finte schiere”, che sarà aperta da venerdì 26 novembre a domenica 19 dicembre (dal martedì alla domenica, con orario 10-18) nelle sale espositive di Palazzo Cordellina, la Biblioteca Bertoliana riserva un appuntamento proprio al genio di Vucetich: giovedì 25 novembre alle 17.30 verrà infatti presentato il libro di Andrea Speziali, “Mario Mirko Vucetich (1898-1975). Pittura, disegno, architettura, scultura” (Silvana editoriale, 2020), con la presenza della giornalista Marica Rossi.

A Vucetich e alla partita a scacchi di Marostica sarà dedicata una sezione della mostra, un percorso narrativo suggestivo e inedito sulla storia degli scacchi attraverso rari manoscritti e libri presenti in Biblioteca Bertoliana. Ad incrementare il livello di coinvolgimento dei visitatori concorrerà inoltre l’esposizione di alcuni particolari oggetti prestati per l’occasione dall’Associazione Pro Marostica: i manufatti delle due Torri, alcuni stendardi, i costumi dei Re e delle Regine nonché la riproduzione di tre bozzetti realizzati dallo stesso Vucetich che della partita di Marostica fu il vero creatore: l’artista dalmata, infatti, ideò la storia, disegnò i costumi delle comparse, gli ornamenti dei castelli e delle torri, sceneggiò la messa in scena inventando un dialetto veneto antichizzato, compose le musiche e diresse le coreografie di duecentottantanove figuranti. Vucetich ambientò la vicenda nel 1454, in modo da conferirle una patente di storicità che la avvicinasse alla grande tradizione dei giochi medievali, come il Palio di Siena e la Giostra del Saraceno di Arezzo. Anche la vicenda amorosa fu una sua invenzione: in un’atmosfera epica, i due valorosi cavalieri, Rinaldo D’Angarano e Vieri da Vallonara, innamorati perdutamente della bella Lionora, figlia del castellano Taddeo Parisio, si sfidano a duello per ottenerne la mano. Il Parisio non intende perdere nessuno dei due valenti giovani e, nel suo ruolo di podestà veneziano, vieta ai due rivali di duellare e impone loro di battersi in una partita a scacchi da giocarsi pubblicamente sulla piazza: al vincitore  sarebbe andata in sposa Lionora, mentre allo sconfitto la figlia minore Oldrada. La partita al nobil gioco si sarebbe svolta in un giorno di festa nella piazza del Castello inferiore, con pezzi grandi e vivi, armati e segnati delle insegne bianche e nere, secondo le antichissime regole imposte dal gioco, alla presenza del Castellano, della sua affascinante figlia, dei signori di Angarano e di Vallonara, dei nobili delle città vicino e di tutto il popolo. La sfida sarebbe stata onorata dalla sfilata in corteo di uomini d’arte, fanti e cavalieri, fuochi e luminarie, ballerine, suoni e danze. E così avvenne. L’invenzione di Vucetich rievoca  il valore del gioco degli scacchi, riconosciuto fin dall’antichità: alla forza brutale dei due cavalieri, il padre di Lionora oppone l’abilità, la sottigliezza e l’intelligenza di questo ludo.Il libro di Speziali ci consegna un ritratto a tutto tondo di questo fantasioso artista che non fu solo l’ideatore della famosa partita a scacchi, ma si distinse anche come architetto, offrendo una personale interpretazione del gusto Liberty e Art Déco in diverse costruzioni come Villa Margherita al Lido di Venezia, Villa del Meloncello a Bologna, o l’innovativa Villa Antolini a Riccione. La sua esuberanza artistica diede ottime prove anche in campo scultoreo, accogliendo suggestioni dapprima simboliste poi legate alla poetica del Novecento, di cui offrono testimonianza “Il Primo sonno visibile” nei Giardini della Biennale e “Il Commercio”, esposto all’EUR.

L’evento, che si terrà a Palazzo Cordellina, in contra’ Riale 12, sarà ad ingresso libero con green pass fino ad esaurimento dei posti disponibili.