Gli architetti di fama internazionale, la collaborazione di artigiani e designer locali, la visione futuristica dei giovani artisti vincitori del concorso “Artefici del Nostro Tempo”. Tre ingredienti per il successo del Padiglione Venezia che in occasione della Mostra Internazionale di Architettura 2021 della Biennale ha accolto oltre centomila visitatori.
Tre sale per scoprire “Sapere come usare il Sapere”, il tema nato lo scorso anno con le aperture straordinarie che hanno animato il Padiglione nel 2020, in piena pandemia. Per sei mesi lo stesso filo conduttore ha accompagnato il pubblico, molti i visitatori di nazionalità estera, alla scoperta delle Earth Stations dell’architetto Michele De Lucchi e la sala dedicata all’Economia della Bellezza, ideata dallo scrittore Emilio Casalini.
Uno spazio del Padiglione è stato dedicato alle opere degli artisti under 35 che hanno vinto la seconda edizione di “Artefici del Nostro Tempo”, concorso promosso dal Comune di Venezia in collaborazione con la Fondazione Musei Civici. Esposte da ieri, mercoledì 24 novembre, al padiglione 29 di Forte Marghera, fino al 31 dicembre entreranno a far parte della mostra collettiva con tutte le creazioni selezionate nella seconda edizione della rassegna.
“Il successo riscontrato dal Padiglione Venezia è la conferma del rilancio culturale e artistico in atto nella nostra Città – ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro – Le oltre centomila presenze registrate dall’apertura della Biennale Architettura 2021, lo scorso mese di maggio, sono un prezioso riconoscimento per l’impegno di chi ha creduto nel progetto e di quanti hanno lavorato per l’allestimento nei mesi difficili mesi della pandemia. Siamo riusciti a raccontare al mondo la nostra idea di “educare al futuro” attraverso il tema “Sapere come usare il Sapere”, che è stato il filo conduttore dei tre spazi espositivi della mostra. Un prestigioso evento che ha rappresentato un tassello importante di quell’ambizioso progetto di salvaguardia dell’ambiente che la Città sta convintamente portando avanti. La candidatura di Venezia a Capitale mondiale della Sostenibilità è il riconoscimento di un duro lavoro e di una chiara visione per il futuro. La stessa visione che abbiamo voluto mostrare attraverso l’allestimento del Padiglione Venezia. Il futuro dell’architettura da una parte, un chiaro messaggio di attenzione all’ambiente dall’altra. Il tutto partendo dai giovani e dalla loro capacità di avere una visione innovativa e artistica e che, proprio all’interno del Padiglione Venezia, hanno potuto esporre le opere vincitrici del concorso Artefici del Nostro Tempo. Venezia, città delle occasioni, guarda ai giovani e al loro talento, e il grande pubblico della Biennale ha dimostrato di apprezzare”.
“Ringrazio il sindaco Luigi Brugnaro e il commissario Maurizio Carlin per la fiducia che mi è stata data – è il commento di Giovanna Zabotti – La cosa che mi ha dato più soddisfazione come curatore, oltre ovviamente al successo della mostra, è stata quella di veder rispettata la missione del Padiglione: una visione attenta verso il futuro, dettata da una straordinaria sinergia di artigianalità. Non dimentichiamo infatti che l’esposizione è stata creata con la collaborazione di maestranze e designer locali in dialogo costruttivo con architetti e artisti di grandissimo spessore, in primis Michele De Lucchi, che si sono adoperati per rendere questo luogo straordinario e per farlo diventare un simbolo del rilancio della Città. Il tutto accompagnato da una sfida performante e ricca di soddisfazioni tra giovani artisti e mondo dell’arte e dell’architettura già affermato”. Venezia, 25 novembre 2021