Solo quest’anno sono andati a fuoco ben 5 mezzi Atv. Tra i più grandi incendi, oltre a quello di oggi a Cadidavid, ricordiamo il pollicino sulle Torricelle lo scorso agosto, l’autobus che ha preso fuoco in marcia a Vestenava lo scorso ottobre e il rogo di aprile in Borgo Venezia.
I mezzi coinvolti sono tre a metano e due a gasolio, il che porta ad escludere un problema con un modello specifico. In tutti i casi l’incendio è scaturito da un gusto al motore o da un corto circuito, segno che esiste una gravissima carenza di manutenzione.
Il personale addetto a questa funzione è troppo poco e ciò compromette, come abbiamo potuto drammaticamente constatare, la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri.
Ci chiediamo con quale coscienza l’azienda continui a far circolare mezzi in queste condizioni. Vogliono aspettare la tragedia irreparabile per intervenire?
Chiediamo ad Atv di aumentare il personale addetto alle manutenzioni e di intensificare le operazioni su tutti i mezzi, cosa che avrebbe già dovuto fare fin dal primo campanello d’allarme ad aprile.
E’ inaccettabile che si giochi al risparmio sulla pelle dei lavoratori e degli utenti. Chiediamo al Comune, in quanto socio dell’azienda, di intervenire e di sostenere le nostre richieste di trasparenza e di adeguamento degli organici.
Il lavoratore che sbaglia deve sempre pagare, mentre nessuno dei manager viene chiamato a rispondere dopo il quinto incidente grave? Ma dove viviamo?
Se non avremo risposte certe e rapide non escludiamo nessuna forma di protesta.
Raffaello Fasoli, segretario generale Filt Cgil Verona