La scommessa è stata lanciata: fare in modo che l’ultimo “mussin” rimasto a Venezia, imbarcazione in legno, semplice e veloce, variante povera del ‘gondolin da fresco’, possa partecipare alla Regata storica del 2022, aprendo, come da tradizione, il varco ai gondolini in gara. E’ l’obiettivo della Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati, sodalizio nato nel 1867, che negli ultimi mesi ha promosso il progetto “mussin” con l’intento di raccogliere i fondi necessari al restauro della barca proveniente dalla collezione dell’Associazione veneziana Arzanà.
Il legno per il recupero funzionale del “mussin” verrà offerto dal “Consorzio legno della Regione Veneto“, a simboleggiare l’antico legame della città, dai tempi della Serenissima, con il Cansiglio e il suo bosco. Il costo per la manodopera sarà invece sostenuto dalla solidarietà di tanti veneziani (43 per l’esattezza, per un ammontare di 1.790 euro) che hanno aderito al progetto donando un contributo di 20 euro ciascuno. Anche l’assessore all’Artigianato Sebastiano Costalonga ha voluto partecipare all’iniziativa e testimoniare, anche simbolicamente, l’attenzione dell’Amministrazione comunale nei confronti di un settore così importante per la tutela delle tradizioni cittadine.
“Realizzato nel 1975 dal maestro d’ascia Mario Bote, – ha spiegato Cesare Peris, ‘Gastaldo’ della Società di Mutuo soccorso Carpentieri e Calafati – il mussin viene definito barca da sollazzo perché può essere portata da quattro vogatori oppure da due con altrettanti passeggeri a bordo. Il nostro intento è ricostruire un pezzo di storia della nostra città: il progetto aiuterà le nuove generazioni a comprendere da dove veniamo e a ricordare che anche Mestre, dove proprio queste imbarcazioni arrivavano, ha una sua natura anfibia”.
“Il sopralluogo allo squero di Sant’Isepo che ho compiuto questa mattina insieme al presidente della VII Commissione consiliare Nicola Gervasutti – ha dichiarato l’assessore Costalonga – vuole essere una dimostrazione di vicinanza verso il mondo della cantieristica tradizionale. A Venezia ci sono realtà uniche come gli Squeri che l’Amministrazione comunale ha il dovere di valorizzare e tutelare. Gli interventi di riqualificazione da realizzare in alcuni casi sono molti e costosi, ma la nostra volontà è quella di trovare una soluzione per consentire a queste realtà di rimanere vive e vitali nel tessuto cittadino, preservando e valorizzando figure professionali come quelle dei maestri d’ascia, testimonianza della continuità di una tradizione secolare. Nei prossimi giorni – ha aggiunto Costalonga – si svolgerà un incontro tecnico per verificare carte alla mano la situazione e trovare la soluzione migliore. E’ importante che tutti i consiglieri comunali siano coinvolti in questo progetto, che contribuirebbe a dare sbocchi professionali diversi rispetto alla monocultura turistica: per questo ho chiesto al presidente della Commissione Patrimonio di essere presente affinché possa organizzare al più presto una seduta specifica”.
Venezia, 19 gennaio 2022