In un menù piuttosto scarno, il commento sul fine settimana calcistico non può non partire dall’orgogliosa prestazione dei Mastini dell’Hellas nella tana della Zebra bianconera, con un pareggio che profuma di impresa contro la Juventus di Pirlo.
Una partita contro i bianconeri che l’undici di Juric ha affrontato con grinta e intensità, verrebbe da dire, fin dalla lettura delle formazioni, con quel 3421 tutto coraggio e recuperi rapidi che, per almeno 45 minuti tra primo e secondo tempo, ci ha riportati tutti ai fasti della scorsa annata e ha costretto in più di un frangente la Juve sulla difensiva.
Ancora una volta maestosa la prova di Lovato, notabili le partite di un Tameze divenuto già irrinunciabile pedina in mediana,di un superbo Zaccagni e di un Colley sempre in grado di seminare zizzania tra le difese avversarie con ripartenze rapide.
In generale è l’impianto di squadra e il carattere di fondo ad esaltare una rosa che è dovuta ripartire da poche certezze, ma con quella fondamentale ben seduta in panchina a dirigere l’orchestra con sinfonie già rassicuranti e familiari; quando Kalinic, infine, aggiungerà al buon lavoro di squadra la necessaria lucidità sottoporta, l’impressione è quella di una annata tutta da vivere con il sorriso della sorpresa più che con l’ansia di una classifica deficitaria.
Passando alla Serie B entusiasma anche l’altra sponda dell’Adige, quel Chievo di Aglietti capace di raccogliere un’ottima semina cominciata già sul finire dello scorso anno, grazie ad un allenatore mai troppo celebrato nonostante da ogni aspetto della sua gestione traspaia una grande conoscenza della categoria e delle caratteristiche della sua squadra, in grado di contrapporre l’intensità di Obi e l’incisività di un redivivo Djordjevic ad un Monza ancora imballato, a causa forse di un calciomercato estivo forse eccessivamente celebrato e dello scotto con la nuova categoria.
Una formazione, il Chievo 2.0 versione Serie B, che ha saputo mantenere e acquisire gioielli di prima caratura per la cadetteria: oltre ai due già citati è un orgoglio poter vedere in maglia clivense le prestazioni di un Garritano e pure di un Ciciretti, diamante mai veramente sgrezzato che in una piazza serena può finalmente dimostrare ogni stilla del proprio talento, rendendo il sogno del ritorno in Serie A una missione assolutamente possibile
Amarum in fundo, continua invece a faticare il Vicenza, sfortunato nell’infruttuosa trasferta a Ferrara contro la SPAL di Marino e incapace di portare a casa almeno un punto.
Qui la situazione si fa più complessa e l’impressione è che, similmente alla realtà Hellas, l’allenatore ci sia e sia di valore, ma che la rosa e gli innesti estivi abbiano bisogno di carburare prima di poter mettere in campo tutto il loro potenziale, con diversi elementi conservati dalla C incapaci di brillare in queste prime giornate; sottotono in particolare Gori e Beruatto, la squadra sembra ancora scontare un deficit di qualità e confidenza con la categoria, nonché di cattiveria negli elementi più giovani; la salvezza è un cammino assolutamente possibile, ma tuttaltro che scontato.
Alessandro Catto