Giro d’Italia: La rosa ad Hart, la resa a Nibali

In un Giro condizionato da ritiri e Coronavirus, vince, un po’ a sorpresa Tao Geoghegan Hart al suo primo grande successo (e piazzamento) in una grande corsa di tre settimane. Gara di rimonta quella di Hart, in ritardo nelle prime tappe perché costretto a fare da spalla al suo capitano in crisi (l’altro inglese Thomas) e, poi, autore di una incredibile rimonta e pronto a vincere sulle dure pendenze di Piancavallo e a essere protagonista, con il compagno di squadra Dennis, sullo Stelvio (quindicesima e diciottesima frazione). Forse aiutato dall’eliminazione, nella penultima tappa, dei passaggi su Agnello, Izoard e Monginevro, ha sconfitto in volata lo scatenato Jai Hindley (secondo alla fine) sulle più dolci pendenze del Sestriere e ha conquistato la vittoria finale a Milano con una cronometro di grinta e testa.

Al secondo posto il già citato australiano Hindley. Per lui, oltre alla piazza d’onore, anche la soddisfazione della vittoria ai Laghi di Cancano. In rosa nella penultima tappa (con lo stesso tempo dell’inglese) ha pagato 39 secondi nella crono conclusiva. Terzo l’olandese Kelderman.

Poche soddisfazioni per i favoriti al via (https://www.ilvenetoweb.it/2020/10/01/giro-ditalia-chi-in-rosa-a-milano/ ). Geraint Thomas ha alzato bandiera bianca a seguito di una caduta a Enna, mentre l’olandese Kruijswijch e il britannico Yates hanno contratto il Covid durante la gara e, nel pieno rispetto dei protocolli sanitari, sono tornati in patria. I big rimasti in gara, Nibali e Fulsang, hanno mostrato, invece, un ritardo di condizione (o di età?). Spesso in difficoltà nei cambi di ritmo e sulle montagne più dure, pur non andando alla deriva, hanno chiuso sesto (Fulsang) e settimo (Nibali). Sarà una resa definitiva o avranno ancora possibilità di rivincita nella prossima stagione?


Menzione speciale per il portoghese Almeida in rosa per due settimane e respinto, senza particolari demeriti, dallo Stelvio. Finisce quarto. Ha ventidue anni e il futuro potrebbe essere suo, oltre che del ventiquattrenne Hindley e il venticinquenne Hart. Altra citazione la merita il trentino Ganna, campione del mondo a cronometro in carica. Quattro tappe vinte e sempre in fuga. Sarà presto anche uomo per corse a tappe? Due successi anche per il toscano Ulissi.


La maglia a punti, dedicata ai velocisti, è stata portata a casa dal francese Demare, autore anche di quattro sprint vincenti. La maglia degli scalatori ha visto il primo posto del portoghese Guerreiro (primo pure a Roccaraso), mentre la classifica giovani va a Hart su Hindley e Almeida (quasi una generale-bis!).


Infine, brutta pagina quella del 23 ottobre. In una giornata piovosa di metà autunno è andata in scena un anomalo sciopero dei ciclisti, che ha imposto, e ottenuto, per le condizioni climatiche “avverse”, una riduzione del chilometraggio di gara. Direzione, sponsor, paesi ospitanti e lavoratori dell’organizzazione sono rimasti perplessi.