Venezia, 5 novembre 2020
“Ritengo che lasciare gli studenti in classe per tutte le ore che l’impegno scolastico impone sia sbagliato. Se si tratta di un obbligo imposto, allora si dovrà pensare ad intervalli di tempo durante i quali gli studenti possano togliere le mascherine e aprire le finestre per arieggiare i locali”.
Questo afferma Elena Donazzan, Assessore all’istruzione della Regione del Veneto commentando le novità introdotte dal nuovo DPCM per quanto riguarda l’obbligo di portare la mascherina per gli studenti oltre i 6 anni di età anche in aula.
“Non ho mai detto che la mascherina è follia, – precisa l’Assessore Donazzan – ma nel momento in cui si decide di imporne il suo utilizzo diversamente da quanto accadeva fino ad oggi, servono indicazioni organizzative adeguate per garantire il benessere degli studenti e della comunità scolastica. Altrimenti è una presa in giro”.
“La verità è che docenti e dirigenti vengono lasciati completamente da soli, – conclude – da maggio si sarebbe dovuto iniziare a ragionare di trasporti, facendo convenzioni con gli autobus privati che oggi sono senza risorse. Per non parlare dei concorsi. C’era tutto il tempo di immettere in ruolo i precari già a giugno. In Veneto tutto quello quel c’era da fare lo abbiamo fatto per tempo con le linee guida di agosto nelle quale abbiamo individuato le soluzioni. Quando c’è una relazione forte col territorio si trovano le soluzioni ai problemi”.