Venezia, 6 novembre 2020
“Tutti hanno il sacrosanto diritto di manifestare, ma va ricordato che siamo in piena crisi epidemiologica per il Covid, evidenziata anche dai recentissimi provvedimenti statali. Mi preoccupano le conseguenze sanitarie che potrebbe avere un evento che è da considerarsi a tutti gli effetti una manifestazione, termine fra l’altro indicato esplicitamente in un passaggio della nota stampa di Legambiente, tant’è che luogo e orario di ritrovo sono stati già ampiamente pubblicizzati sui media e che l’invito ad essere presenti è stato altresì esteso a un ampio numero di partecipanti istituzionali e anche ai cittadini comuni”.
Così, appreso della manifestazione che si terrà a Cimadolmo (Treviso) domani, promossa da Legambiente e altre associazioni ambientaliste, in cui fra l’altro si mettono in dubbio importanti opere idrauliche sul Piave, l’assessore all’Ambiente della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, si dimostra perplesso sull’opportunità dell’evento in un momento come questo.
Nel merito dei contenuti della manifestazione, invece, cogliendo che si contesta un intervento indispensabile per la sicurezza idraulica del territorio e che fa parte del piano delle opere post Vaia approvato dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, l’assessore Bottacin apre alla discussione con le associazioni evidenziando che: “Pur rilevando macroscopici errori nelle accuse sollevate alla Regione, espresse in una nota ambigua nei suoi contenuti tecnici, attendo di conoscere le soluzioni alternative proposte da Legambiente per garantire la sicurezza dei cittadini. Mi attendo ovviamente proposte supportate da calcoli reali su come abbattere i colmi di piena. Proposte quantitative e circostanziate supportate da accademici in campo idraulico per un fiume che può arrivare a oltre 4800 mc/sec e cioè il doppio della portata transitata sul Piave con Vaia. Proposte che ovviamente porrò al vaglio del prof. D’Alpaos, che con il suo staff dell’Università di Padova ci supporta nelle scelte degli interventi da fare. Se le proposte garantiranno la sicurezza dei cittadini, calcoli alla mano, sarò il primo a supportarle. Altrimenti ho il dovere e la responsabilità di garantire prima di tutto la sicurezza dei cittadini”.
“Il professor De Marchi – conclude l’Assessore – scriveva che ‘la difesa del territorio nazionale contro gli eventi idrogeologici risponde a un pubblico vitale interesse’. Un concetto da sposare al cento per cento. La politica oggi ha una grossa responsabilità: quella di dare soluzioni efficaci, scientificamente supportate, anche a costo di perdere qualche pezzo di consenso nel breve termine. È un lavoro difficile, spesso privo di qualsiasi soddisfazione, non certo una passeggiata per un amministratore, ma che qualcuno deve necessariamente fare; pena pagarne conseguenze enormi, anche in termini di vite umane. E questo non ce lo possiamo permettere”.