Caccia ai cinghiali, la Regione Veneto concorre al contenimento della proliferazione sui Colli Euganei

Venezia, 16 giugno 2021

La Regione Veneto è al fianco del Parco regionale dei Colli Euganei per contrastare l’aumento dei cinghiali nel parco stesso, in provincia di Padova. Ieri, martedì 15 giugno, la Giunta regionale ha infatti approvato una delibera, su proposta dell’Assessore al Territorio e alla Caccia Cristiano Corazzari, con cui viene erogato all’Ente parco un contributo di 200mila euro per interventi di contenimento delle popolazioni di cinghiali per l’anno 2021.

Nel corso degli anni, sono stati numerosi e diversificati gli interventi di contenimento dei cinghiali: man mano che la specie prolificava, aumentavano i danni provocati sia all’ambiente naturale che a quello antropico, a cui si è aggiunto anche un notevole rischio per l’incolumità pubblica legato all’attraversamento di strade durante gli spostamenti notturni.

I danni provocati dai cinghiali alle colture agricole, all’ambiente naturale e alla sicurezza stradale sono diventati sempre più ingenti, spingendo così la Regione Veneto a concorrere alle iniziative di contenimento delle popolazioni di cinghiali nel Parco regionale dei Colli Euganei con lo stanziamento di specifiche risorse.

Si sono susseguite nel corso degli anni numerose iniziative di monitoraggio e contenimento anche attraverso la stipula di apposite convenzioni con la Provincia di Padova, il Corpo Forestale dello Stato e con l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ora ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Le operazioni intraprese si sono concretizzate principalmente nella gestione di un certo numero di trappole mobili autoscattanti (chiusini), atte alla cattura dei cinghiali per cui l’Ente parco, successivamente, ha formato una propria squadra di addetti

Nel tempo, sono state anche introdotte operazioni di abbattimento notturno da appostamento fisso, alle quali si sono affiancate, dal mese di aprile 2012, anche azioni notturne di ricerca mediante l’utilizzo di termocamera ad infrarossi e faro.

Visto i buoni risultati ottenuti, pertanto, sempre nell’ottica di potenziare l’attività relativa agli abbattimenti diretti, il Parco ha selezionato negli anni, tramite appositi corsi (secondo quanto previsto dal Ministero dell’Ambiente su indicazioni dell’ISPRA), addetti che ricoprono il ruolo di “selecontrollori” da affiancare al personale istituzionale nello svolgimento delle operazioni di abbattimento.

“I danni provocati dai cinghiali alle colture agricole e all’ambiente naturale e alla sicurezza stradale – ha dichiarato l’Assessore Corazzari – sono diventati sempre più ingenti. Per evitare che il numero di cinghiali nel territorio del Parco cresca ulteriormente sono stati stanziati dei fondi per rafforzare le azioni di contenimento dei cinghiali poste in essere negli ultimi anni. E’ importante garantire e tutelare un equilibrio di sostenibilità e salvaguardia del territorio e della sua vocazione agricola”.