Scavi Scaligeri riapriranno al pubblico nel 2022. Sboarina: “Restituiremo un altro gioiello a Verona”

Verona riavrà un altro suo gioiello. E’ stata posta oggi la firma sull’accordo trilaterale denominato “Scavi Scaligeri – Nuova Articolazione dei percorsi di accesso ed esodo – Adeguamento funzionale e impiantistico” tra Comune di Verona, Fondazione Cariverona (proprietaria di Palazzo del Capitanio) e la Soprintendenza per il restauro e la riqualificazione degli spazi degli Scavi Scaligeri. A 6 anni dalla chiusura del Centro internazionale di fotografia dunque, inizia ufficialmente l’iter che rimetterà a nuovo e a norma per la sicurezza e l’impiantistica l’importante sito scaligero, progettando anche il miglior percorso possibile per turisti e veronesi.

L’accordo è stato firmato dal sindaco Federico Sboarina, dal Soprintendente Vincenzo Tinè e dal presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco. Presenti anche l’assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto, l’assessore alla Cultura Francesca Briani e l’assessore al Patrimonio Andrea Bassi,

L’area archeologica degli Scavi scaligeri è di proprietà dello statale e ospita il Centro internazionale di fotografia, mentre Fondazione Cariverona nel 2012 ha acquistato dal Comune il palazzo del Capitanio, che al piano terra ospitava la biglietteria e gli uffici del Centro. Per la riapertura del sito era necessario quindi prevedere un diverso percorso espositivo e di ingresso. La firma dell’accordo di oggi sancisce quindi la fine dell’iter amministrativo fra i tre soggetti per trovare le soluzioni adeguate. I lavori, della durata di sei mesi, partiranno a inizio 2022 e sono in parte finanziati dall’indennizzo di 900 mila euro che Fondazione Cariverona ha versato al Comune per l’anticipata liberazione del primo piano, come prevedeva il contratto di compravendita. L’importo complessivo sostenuto dal Comune è di 1.424.000,00.

Con questo accordo, il Comune si impegna a sostenere tutti gli oneri inerenti alla gestione e alla manutenzione ordinaria dell’area archeologica, a provvedere al risanamento e ripristino per una durata di anni 10 rinnovabile tacitamente. Inoltre, si provvederà alla valorizzazione culturale attraverso l’attività espositiva, la promozione di attività didattica, conferenze scientifiche ed eventi compatibili con il sito archeologico. La Soprintendenza affida la gestione dell’area al Comune, con la propria supervisione tecnica, collaborando nella definizione del percorso di visita archeologica.

“Provo una certa emozione ad entrare negli Scavi Scaligeri dopo tanti anni – esordisce il sindaco Sboarina -. La firma di oggi segna finalmente la soluzione per la riapertura, traguardo raggiunto con un lungo lavoro a tre. Adesso concluderemo la progettazione del nuovo percorso espositivo. Restituiremo una parte suggestiva della nostra città a veronesi e turisti. Non è stato un percorso semplice, è giusto sottolinearlo, sia dal punto di vista amministrativo sia per la delicatezza del sito in cui verranno realizzati nuovi ingressi. In questi quattro anni di amministrazione, il recupero delle bellezze monumentali cittadine è stata una priorità e sono contento di quanto fatto finora. Ricordo solo il restauro dell’Arena, che non veniva fatto da trent’anni, o quello di Porta Nuova o dell’Arsenale dove sono cominciati i lavori. Abbiamo una grande responsabilità a cui non ci siamo sottratti per la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio”.

“Quanto perfezioniamo oggi ci insegna che fare sistema e collaborare porta risultati, semplifica i percorsi e rende concrete le iniziative – ha detto Mazzucco -. È quindi un passo importante verso la riapertura di un punto di riferimento per le iniziative culturali della città di Verona; un luogo con una storia millenaria, dedicato ad ospitare realtà culturalmente stimolanti che contribuiranno anche a far ripartire l’attività turistica in città. Fondazione Cariverona è soddisfatta di vedere ora realizzare quanto nel tempo si auspicava. Abbiamo poi esercitato un ruolo propositivo tra la Soprintendenza e il Comune, e oggi si conclude una fase arrivata a buon fine. Si riaprirà al pubblico questa bella e conosciuta parte del patrimonio storico della città, mentre altre sono ancora da valorizzare”.

“Ricordo ancora quando questo sito sei anni fa era aperto, con stupende mostre di fotografia, un esempio di anticipo sui tempi di contaminazione tra arte contemporanea e archeologia, oltre essere un’area con uno splendido percorso con soluzioni architettoniche di copertura che hanno fatto scuola – sottolinea il soprintendente Tinè. Questo posto era un luogo di attività culturale concreta. Il Comune si è battuto tantissimo per riprendere questa matassa complessa di rapporti e arrivare a progettare lavori già approvati per rendere questo sito ancor più idoneo e in sicurezza. Inoltre, c’è stata la gestione non banale tra i vari soggetti con una cessione di diritti e doveri reciproci. Questo a dimostrazione del fatto che è stato anche un percorso giuridico ad ostacoli che ci ha impegnato per almeno un anno e mezzo, ma l’accordo che abbiamo firmato definisce gli usi futuri di questo straordinario sito. E’ una tappa importante, che ci fa tirare un sospiro di sollievo per il ritorno delle persone qui sotto. Ricordo infine che è una delle quaranta aree archeologiche della città, ad iniziare dall’Arena, alla quale si vuole restituire la propria dimensione archeologica grazie all’Art Bonus. Verona riscopre una sua vocazione, non è specificamente archeologica, ma un equilibrio tra funzioni, in Arena così come negli Scavi Scaligeri”.

“Il lavori partiranno indicativamente ad inizio 2022 e dureranno circa sei mesi – spiega l’assessore Luca Zanotto – . Questa tempistica è per consentire l’apertura con le varie funzioni, studiando e concertando la parte esecutiva con la Soprintendenza. Le finalità si sono già concretizzate all’interno dell’accordo firmato, ed ora metteremo a punto la parte progettuale per dare al turista e al cittadino veronese il miglior percorso possibile”.