Si tratta del Registro Unico degli Autoesclusi. E da quando è stato istituito, i suoi numeri sono in crescita.
C’è un nuovo alleato nella lotta al gioco patologico e nella promozione del gioco responsabile. Si chiama autoesclusione del gioco a distanza. Si tratta di una misura adottata dai migliori casinò online italiani con la finalità di garantire un’esperienza di gioco che sia sempre di più consapevole e responsabile. Per questo nel 2019 è stato istituito il RUA, il Registro Unico degli Autoesclusi, uno strumento che permette di gestire al meglio le richieste di esclusione.
Già testato su altri mercati continentali, lo strumento dell’autoesclusione ha avuto sin da subito l’obiettivo di combattere la dipendenza da gioco problematico. Come? Con l’ideazione di un tipo di esclusione che opera trasversalmente, potendo così restare valida nell’ambito di tutti i concessionari che praticano gioco a distanza. L’autoesclusione non è quindi la sospensione del conto di gioco aperto nel singolo concessionario. Sono direttamente i giocatori titolari che possono inoltrare la richiesta, ma anche tutti coloro che non posseggono un conto vero e proprio.
La richiesta di iscrizione al registro può avvenire in tre modi, come si legge in un articolo pubblicato nei giorni scorsi da Gaming Report. La prima strada è quella di indirizzare l’istanza di revoca al concessionario. La seconda consiste nel richiedere agli uffici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, presenti sul territorio nazionale oppure, ed ecco la terza strada, richiedere l’esclusione in maniera autonoma attraverso il PUDM, il Portale Unico delle Dogane e dei Monopoli, accedendo con le credenziali di identità digitale SPID o CIE.
Anche al momento dell’iscrizione si aprono diverse strade, perché la sospensione può essere di 30, 60 o 90 giorni oppure addirittura a tempo indeterminato. Il tutto con effetto immediato. I giocatori che fanno richiesta saranno così impossibilitati ad aprire nuovi conti di gioco, con l’unica possibilità di poter prelevare le somme giacenti ma senza movimentare i conti già attivi. Nessun problema quindi per prelevare il credito residuo.
E in caso di esclusione fatta per errore? C’è sempre una possibilità: il soggetto autoescluso può richiederne la revoca, ma non prima che siano passati 6 mesi dall’iscrizione. Nessuna possibilità di revoca per l’esclusione a tempo determinato. Prima ancora che si creasse il registro e che venisse incoraggiato il gioco responsabile, in Italia avevano fatto richiesta di autoesclusione oltre 56mila persone. Era il 2017 e il dato è in costante crescita. Nel 2020 i richiedenti hanno raggiunto la quota 80, mentre ad oggi nel RUA sono iscritte oltre 87mila persone. Un numero in crescita, che conferma la bontà dello strumento.