Per il grande pubblico Paolo Villaggio è “sinonimo” di attore comico di cinema disimpegnato, ma è stato veramente così, o questo personaggio ha rappresentato ben altro? Scrittore, doppiatore, sceneggiatore, regista, vera e propria maschera teatrale e letteraria, nonché erede delle più nobili tradizioni della commedia dell’arte! Questo è stato, in realtà, il poliedrico genovese. I numerosi premi che ha ricevuto in vita lo testimoniano (David di Donatello, Nastro d’Argento, Leone d’Oro a Venezia e Pardo d’onore a Locarno, solo per citarne alcuni). Il suo nome, però, inutile negarlo, viene, e verrà sempre, legato a quello del ragionier Ugo Fantozzi, sua nemesi più famosa e protagonista di una serie di romanzi (diventati poi film a partire dal 1975) pubblicati per la prima volta proprio cinquanta anni fa. Correva, infatti, l’anno 1971, mese di agosto! Sono passati cinquant’anni, dicevamo, però, i personaggi, i luoghi comuni, gli sketch, gli stereotipi hanno segnato un’epoca e sono ancora di un’incredibile attualità. É più che doveroso, quindi, commemorare: l’anniversario, l’autore e il ragionier Ugo matricola 7829/bis… e con chi, secondo voi, potevamo farlo? Esatto, proprio con il nostro indefinibile autore e commentatore preferito, Simone Vesentini (cfr https://www.ilvenetoweb.it/2021/05/05/intervista-a-simone-vesentini-su-napoleone-a-200-anni-dalla-sua-morte/, https://www.ilgiornaledeiveronesi.it/i-cento-anni-di-gianni-rodari-lomaggio-a-vesentini/, http://www.ilgiornaledeiveronesi.it/coronavirus-addio-a-sepulveda-simone-ricorda-luis/, http://www.ilgiornaledeiveronesi.it/il-25-marzo-i-dantedi-il-sommo-poeta-alighieri-e-il-rilancio-della-cultura-in-italia-il-pensiero-di-simone-vesentini/, http://www.ilgiornaledeiveronesi.it/un-veronese-a-torino-simone-vesentini-al-salone-internazionale-del-libro-2018/).
Matteo Peretti: Simone, ci “dichi” un po’, se cito la “Italpetrolcementermotessilfarmometalchimica”? Cosa ti viene in mente?
Simone Vesentini: Carissimo Matteo… e me lo chiedi? Mi viene in mente la Mega Ditta e il ragioniere più famoso d’Italia.
M: E se ti cito matricola 7829/bis?
S: Immagino la de-personificazione di quel povero ragioniere, ma del resto i Mega Direttori e i colleghi lo hanno sempre chiamato con i nomi più disparati, tanto per citarne qualcuno: Fantocci, Pupazzi, Bagherozzi, Mortacci e… Puccettone!
M: Sono passati cinquant’anni dalla prima pubblicazione del romanzo “Fantozzi”. Mezzo secolo ben portato?
S: Un romanzo che ringiovanisce con gli anni e, a mio parere, diventa sempre più attuale ogni giorno che passa.
M: I colleghi di Fantocc… Fantozzi, citavi poco fa. Ma il geometra, a volte ragioniere, Filini, la signorina Silvani, il geometra Calboni… “facci” un po’ lei altri esempi… sono ancora attuali?
S: Sono attuali più che mai e rappresentano i tipici personaggi che si possono incontrare negli uffici di una grande azienda. Appartengono, ormai, alla categoria dei personaggi mitologici! Filini è il miglior amico di Fantozzi, e come lui subisce le peggiori angherie. È inoltre l’artefice di tragiche iniziative aziendali che generalmente non finiscono bene… a proposito, caro Matteo, l’espressione “organizzazione Filini” è ormai diventata di uso comune e indica un evento che finisce in tragedia! Poi c’è l’amore di Fantozzi, ovviamente non corrisposto, la signorina Silvani… che sposerà il geometra Calboni, tipico esempio di arrivista che ostenta amicizie importanti ed è un instancabile adulatore di superiori e Mega Direttori.
M: Il Mega-direttore! Ci “dichi” la verità: anche tu hai aspirato alla poltrona di pelle umana e all’acquario dei dipendenti!
S: Se non ricordo male, la poltrona di pelle rientra nei benefit derivati dalla scalata gerarchica che Fantozzi immagina mentre il Duca Conte Semenzara sta vincendo al casinò… a tal proposito, vorrei anche ricordare altri simboli del potere, ovvero: scrivania in mogano, poltroncina in finta pelle, lampada di opalina, quadro naif jugoslavo alla parete e le immancabili piante di ficus. Per quanto riguarda l’acquario dei dipendenti, è un benefit da Mega Direttore e, oltre a far sorridere, fa anche riflettere, ma qui mi fermo per non annoiare i nostri quattro lettori.
M: A mio avviso, saranno almeno sette questa volta! Comunque, a parte questo, la tua scena comica preferita?
S: La telecronaca della partita Inghilterra-Italia a Wembley, valevole per la qualificazione della coppa del mondo, con la voce indimenticabile di Nando Martellini. E anche in questo caso, Paolo Villaggio ha profetizzato e predetto un evento sportivo che si è realmente materializzato l’11 luglio 2021, presso lo stadio londinese, dove in palio non c’era la qualificazione ai campionati del mondo, ma la finale degli europei… e tutti sappiamo come è andata a finire!
M: Senza rete di Zoff di testa da calcio d’angolo, però! E la tua citazione preferita del ragionier Ugo Fantozzi?
S: Fammi pensare, eccola… è certamente quella urlata da un palco di un cinema improvvisato, a cui sono seguiti 92 minuti di applausi. La cito a memoria: Per me… La corazzata Kotiomkin… è una cagata pazzesca!
M: Simone, siamo in conclusione. Ci “dichi”, vuoi aggiungere altro?
S: Grazie Matteo per l’assist che mi fai in chiusura. Come non pensare all’uso splendidamente errato del congiuntivo che solo un grande scrittore, quale Paolo Villaggio è, può rendere immortale. Vogliamo anche ricordare: “venghi”, “eschi” o “allora ragioniere che fa, batti?”… l’ultima è la migliore, secondo me, e mi ricorda una partita di tennis giocata nella nebbia alle sei del mattino!
M: Siamo tutti un po’ Fantozzi, quindi?
S: Ti basti come risposta quanto disse l’autore nel 2017 all’Huffpost: “Quando scrissi il primo Fantozzi, l’Europa intera si trovava in una condizione totalmente diversa. Il ceto medio sperava nella felicità che poteva donargli il socialismo. Oggi, invece, è ripiegato su se stesso. Nessuno pensa più di migliorare il proprio tenore di vita. L’esistente è accettato in una noiosa condizione di attesa”.
M: Grazie Simone! E come è stato umano lei!
Matteo Peretti