Dall’emergenza alla consuetudine. Accolta dalla Giunta comunale la prima istanza per il riuso temporaneo di un immobile, strada aperta dalla Variante 29. Il fabbricato di via Polveriera Vecchia situato ai civici 4 e 6, edificio di proprietà di Fondazione Cariverona e in comodato d’uso alla Provincia, diventa a tutti gli effetti sede succursale del Liceo Artistico Statale di Verona. Per qualche mese lo era già stato, distaccamento delle Montanari, ma solamente per rispondere all’esigenza impellente di avere più spazi per assicurare il distanziamento degli studenti, in ottemperanza alle misure anticontagio. Ora, invece, lo sarà in pianta stabile, grazie allo schema di convenzione siglato tra il Comune e la Provincia. Per farlo si è dovuto aspettare l’approvazione in Consiglio comunale dei criteri di applicazione del riuso temporaneo, indirizzi che prevedono la possibilità di riconoscere agli edifici una destinazione diversa da quella prevista dal Piano Regolatore, per una durata massima di 5 anni.
Come richiesto dalla Provincia il riuso temporaneo è finalizzato all’allestimento di spazi per l’istruzione pubblica secondaria, così come di uffici funzionali all’attività scolastica. L’immobile al civico 6 ospiterà 3 aule, 2 laboratori di disegno figurativo, una sala per l’emergenza Covid, 1 aula per lo sdoppiamento delle materie curriculari. Per l’immobile situato al civico 4 la destinazione è, invece, ad uso uffici, in particolare della segreteria a supporto della didattica.
Il riuso temporaneo di immobili permette di attivare processi di rigenerazione urbana, di riqualificazione di aree degradate, di recupero e valorizzazione di immobili e spazi dismessi e favorire, nel contempo, lo sviluppo di iniziative economiche, sociali, culturali o di recupero ambientale. Per questo, il proponente che presenta istanza di autorizzazione al riuso temporaneo, assume l’impegno ad attuare gli obiettivi di interesse pubblico collegati alla realizzazione del progetto presentato. Come può essere una scuola.
“Con questa nuova procedura diamo una risposta tempestiva, oltre che temporanea, all’abbandono di tanti fabbricati – spiega l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala -. In questo modo risolviamo due problemi in uno, da una parte il degrado di alcune aree che restano in standby finchè non si procede con il recupero vero e proprio degli edifici, dall’altro l’esigenza di spazi per finalità di pubblico interesse. Con un accordo tra le parti rendiamo fruibili gli spazi, a vantaggio dei quartieri che, per alcuni anni, quanti bastano ad arrivare alla riconversione effettiva degli immobili, non avranno più strutture vuote e fatiscenti ma vive e vitali”.