Il sipario del Teatro del Parco si rialza con Opening Nights, rassegna multidisciplinare articolata in tre serate diverse, 3 e 27 novembre e 4 dicembre alle ore 21 con protagonisti ricercati in ambito nazionale ed internazionale.
Un progetto del Settore Cultura del Comune di Venezia che viene realizzato in collaborazione con Live Arts Cultures e con le associazioni culturali Farmacia Zooè e Macaco.
Opening Nights è “la sera della prima”, in questo caso in un plurale rafforzativo, a ricordare il sapore di un debutto, un sapore che caratterizza questa stagione invernale: nuove aperture, nuove possibilità e nuove speranze che si caricano di tutto quanto è mancato.
“La musica ancora una volta è la protagonista del teatro del Parco – commenta l’assessore alla Coesione Sociale, Simone Venturini – un luogo diventato simbolo della Città, che ospita sempre più giovani che sanno di trovare qui una cultura musicale fatta da band ricercate a livello internazionale. Un risultato ottenuto grazie alla collaborazione con realtà del territorio che hanno fatto della passione il loro lavoro. L’azione di questa Amministrazione, anche nei mesi dell’emergenza, ha fatto sì che la ripartenza nel rispetto delle normative vigenti avvenisse con naturalezza riportando in presenza artisti di altissimo livello”.
Si inizia mercoledì 3 novembre con Black Country, New Road, giovane band inglese di Cambridge, capitanata da Isaac Wood. I 7 musicisti sono riusciti ad attirare l’interesse di pubblico e media grazie ai primi due singoli pubblicati nel 2019 “Athens, France” e “Sunglasses”. A proiettarli in vetta alle chart inglesi invece è stato il loro debut album “For The First Time”, in equilibrio tra post-rock, post-punk, pubblicato lo scorso 5 febbraio 2021. Con Ninja Tune sono considerati la “migliore band del mondo” su The Quietus, recensioni entusiastiche arrivano anche dal New York Times al The Guardian, una copertina su Loud & Quiet, una live session per BBC 6 Music, show sold out in tutto il Paese, l’inserimento in line up al Primavera e a Glastonbury, un live show accompagnati da un’orchestra e un invito alla TV francese insieme a Kim Gordon dei Sonic Youth ed Ed O’Brien dei Radiohead. Il loro background eterogeneo, che fonde musicisti di formazione classica ad autodidatti, si traduce in una miscela unica, che combina un’abilità tecnica precisa con un’essenza primordiale imprevedibile.
Sabato 27 novembre il palco del Teatro del Parco è interamente dedicato al teatro/danza e alla performance di Silvia Gribaudi con il suo spettacolo Graces, una performance ispirata alla scultura e al concetto di bellezza e natura espresso dal Canova. Gribaudi – in scena con Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo – ama definirsi “autrice del corpo” perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte, con una comicità diretta, crudele ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts. L’ispirazione dello spettacolo è mitologica: le 3 figlie di Zeus erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità; in scena tre corpi maschili, tre danzatori dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto.
Chiudono la rassegna mercoledì 8 dicembre due gruppi ricercatissimi, Vipera e C+C=Maxigross. Il primo, Vipera, è il progetto solista di Caterina Dufì, classe ‘98, che ha costruito un immaginario ibrido, spartito tra musica e arte visiva. L’estetica e le intenzioni del progetto riprendono musicalmente il Frusciante di Niandra La Des, le sonorità di Mount Eerie, le suggestioni del misto inglese-italiano care a Flavio Giurato, le visioni aride del litorale adriatico di Umberto Palazzo, l’insaziabile sete di conoscere sé stessi, l’efferata sperimentazione del primo e ultimo Battiato. L’omonimo EP d’ esordio di Vipera rimescola queste suggestioni musicali assieme a testi che più che raccontare evocano, più che portare alla luce vogliono restituire l’esperienza di un mondo filtrato e rarefatto, lontano ma pervasivo.
Sul palco anche i C+C=Maxigross, 13 anni di avventure alle spalle con innumerevoli formazioni, dal folk psichedelico degli esordi fino alle melodie esoteriche in lingua madre. È difficile concentrare in poche righe la storia di un collettivo in costante evoluzione che da una casetta di montagna sopra le Prealpi veronesi scese per vincere Arezzo Wave (2012), volare a New York, suonare due volte al rinomato Primavera Sound di Barcelona, collaborando con Marco Fasolo dei Jennifer Gentle, Miles Cooper Seaton degli Akron/Family, Adele Altro e Marco Giudici di Any Other, solo per citare qualche nome. Centinaia di concerti tra Europa e Italia, una decina di pubblicazioni. Un concerto del progetto C+C=Maxigross è un’esperienza unica e irripetibile: se ogni luogo in cui si suona è diverso, così lo sarà anche ogni esibizione, adattandosi organicamente al contesto.
Il progetto è stato cofinanziato dall’Unione europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.
Ingresso gratuito previa prenotazione su culturavenezia.it a partire da 5 giorni e fino a 3 ore prima dello spettacolo.
L’accesso agli spazi avverrà da 30 minuti prima dello spettacolo e secondo protocollo anti-contagio COVID 19 con obbligo di possesso di CERTIFICAZIONE VERDE COVID 19 (GREEN PASS) come da Decreto-legge 23 luglio 2021 , n. 105. Sono esonerati dall’obbligo i bambini sotto i 12 anni.
Venezia, 21 ottobre 2021