Mancano esattamente 3 mesi alla fine del mandato da Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella, ma, inutile nasconderlo, i partiti politici stanno già scaldando i motori in vista dei Q-days. Solitamente in queste corse i veri candidati rimangono coperti sino ai giorni precedenti alle votazioni, ma quest’anno le cose sembrano leggermente diverse. Molti i nomi gia’ sui taccuini degli operatori. I circa 1000 grandi elettori sono in preallarme.
Il centro-destra unito (forte di poco piu’ di 450 voti) sembra propenso, almeno nei primi tre scrutini (quelli con necessaria una maggioranza dei due terzi del collegio elettorale), a proporre il nome del fondatore Forza Italia, nonché 4 volte Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Mossa velleitaria e senza speranze dicono i piu’. Uomo divisivo, dal passato giudiziario discutibile e di salute cagionevole secondo i detrattori. Curriculum istituzionale di prim’ordine e vittima di un calvario giudiziario “ad orologeria”, invece, per i sostenitori. I voti mancanti sono molti per poter puntare su una eventuale elezione e anche per il quarto scrutinio, dove e’ necessaria solo la maggioranza assoluta (di circa 500), l’impresa sembra ardua! Ma non bisogna dimenticare la capacità ancora indiscutibile di coagulare consensi trasversali del fu Cavaliere. I ribelli della sua sponda, i vari Brunetta, Carfagna e Gelmini, difficilmente, pero’, gli volterebbero le spalle e lo farebbero solo per un Mattarella-bis o per portare Draghi sul colle più alto di Roma, e dopo aver avuto la certezza di una prosecuzione della legislatura almeno sino a fine 2022.
Il PD, in attesa di capire il vero punto di vista dei 5 Stelle, forte di una indiscussa vittoria nell’ultima tornata elettorale, è convinto di poter tenere in mano il pallino del gioco quirinalizio, ma il rischio di fallire è molto più alto di quello che sembra. Il Ministro Marta Cartabia o il Commissario Europeo Paolo Gentiloni (nome già parzialmente bruciato da Carlo Calenda) potrebbero essere gli assi che potrebbe schierare. Entrambi, poi, lascerebbero liberi posti istituzionali di rilievo da giocare come pedina di scambio con gli altri partiti. O il vero obiettivo del centro-sinistra e’ il Mattarella-bis, ricandidato a furor di popolo dopo, magari, 5 o 6 scrutini dominati dal caos?
E se Silvio…in questa situazione, anticipasse tutti e giocasse tutte le sue cartucce convincendo i suoi vecchi “non nemici” Renzi, Casini,Bonino e Calenda? In questo caso il pallottoliere per il Quirinale cambierebbe, e non di poco!
I favoriti:
Mario Draghi, Presidente del Consiglio: 50%
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica: 20%
Marta Cartabia, Ministro della Giustizia: 10%
Silvio Berlusconi, exPresidente del Consiglio: 10%
Paolo Gentiloni, Commissario Europeo: 5%
Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato: 1%
Giuliano Amato, Giudice della Corte Costituzionale: 1%
Pierferdinando Casini, exPresidente della Camera 1%
Altri: 2%
Matteo Peretti