Le fattorie sociali entrano a pieno titolo nel sistema sociosanitario del Veneto. Lo sottolinea l’assessore regionale alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin, all’indomani dell’approvazione in Consiglio regionale della legge di adeguamento ordinamentale in materia di politiche sanitarie e sociali che integra le attività di agricoltura sociale nella programmazione regionale degli interventi e dei servizi sociali.
“La Regione Veneto, che nel 2013 per prima in Italia ha legiferato riconoscendo la valenza sociale delle imprese agricole che aprono le proprie porte e le proprie attività per inserimenti lavorativi di persone in difficoltà, percorsi educativi e riabilitativi per bambini, anziani, disabili, detenuti ed ex detenuti – dichiara Lanzarin – ora fa un passo ulteriore e inserisce le fattorie sociali autorizzate e accreditate nella rete dei propri servizi sociali, allargando quindi ulteriormente e innovando la gamma delle risposte che il sistema di welfare pubblico-privato è in grado di offrire nelle situazioni di bisogno”.
Attualmente sono 26 le aziende agricole in Veneto iscritte al registro regionale delle fattorie sociali e distribuite in tutto il territorio regionale (1 a Belluno, 2 a Venezia, 5 a Vicenza, 7 a Verona, 2 a Rovigo, 5 a Treviso e 4 a Padova). Ma le imprese agricole che hanno avviato l’istruttoria per essere riconosciute come ‘fattorie sociali’ sono quasi altrettante. Dal 2015 ad oggi 345 operatori del mondo agricolo si sono formati per avviare nella propria impresa anche attività di solidarietà sociale. La maggior parte delle aziende agricole sociali (contraddistinte da un apposito logo che coniuga un cuore, un aratro e una casa) offre esperienze di inserimento socio-lavorativo rivolte in particolare a persone con fragilità sociali, con disabilità, ma anche a detenuti ed ex detenuti, Alcune aziende, invece, privilegiano le iniziative educative per l’infanzia (micronidi, centri estivi ed attività didattiche), attività assistenziali per la terza età ed esperienze formative per il benessere personale.
Lo scorso anno sono state 235 le persone che hanno trovato occupazione o opportunità formative nelle 26 fattorie didattiche del Veneto: 84 con forme di inserimento socio-lavorativo, 43 in percorsi abilitativi e riabilitativi, 90 in iniziative educative e formative promosse nel contesto agricolo, e 18, tra detenuti ed ex detenuti, che hanno trovato nel lavoro dei campi una possibilità di reinserimento e reintegrazione sociale.
“Entro maggio un apposito gruppo di lavoro composti da tecnici della Regione e da rappresentanti delle Ulss, dell’Anci, del terzo settore e del mondo agricolo – conclude l’assessore – dovrà definire nel dettaglio criteri e modalità di inserimento delle fattorie sociali nella rete dei servizi territoriali. Intanto abbiamo definito il principio-base che anche la fattoria sociale, quando diventa impresa di solidarietà sociale, è uno strumento riconosciuto e importante del welfare di comunità”.